15/10/22 - "VULCANO MEDITERRANEO" A GRUMENTO NOVA

RINVIATA AL 15 OTTOBRE 2022

VULCANO MEDITERRANEO

 uno spettacolo musicale che grazie alle icone della Napoli degli ultimi quattro secoli, effettua un viaggio intorno alla canzone napoletana e la sua trasformazione, rimembrando gli usi i costumi e gli
importanti avvenimenti della grande capitale culturale europea. Grazie alla presenza non solo di un ensemble sinfonico, ma anche di una soprano, una voce maschile, un attore e una danzatrice popolare, BastimentoNapoli è uno spettacolo multiculturale, che non solo ci fa attraversare parte della storia della canzone napoletana, ma anche assaporare le varie sfaccettature di storie e tradizioni di una delle culture più importanti al mondo.
Le villanelle, Masaniello, e la Napoli popolare del ‘600; Pulcinella, il ‘700 secolo d’oro, Rossini e le sue vicissitudini napoletane, raccontate da un furioso Barbaja; I caffè chantant, le macchiette e le sciantose di fine ‘800;
Donizetti, Cottrau e l’inizio del successo planetario della canzone napoletana; Il festival di Piedigrotta, la guerra, Pino Daniele.
BastimentoNapoli è tutto questo, una storia fitta e variegata, tenuta insieme dall’intreccio delle arti e dalla celebre canzone napoletana.

Interpreti:

Soprano: Annalisa D’Agosto
Attore: Sergio Mari

Chitarra e voce popolare: Fernando Galano
Ballerina: Alessandra Ranucci
Ensemble Lirico Italiano
Direttore: Francesco D’Arcangelo


07-08/10/2022 - "SERENATA LUNTANA" E "VOLKTANZ" AL PREMIO APPENNINO DI MONTEMURRO

Prende il via a Montemurro la prima edizione del Premio Appennino 2030 Fest, in programma il 7 e 8 ottobre e il 22 e 23 ottobre.
Una kermesse di incontri, seminari e appuntamente in cui trova spazio anche il F.A.ME. che in questa prima occasione propone due serate di musica e tradizioni che incrociano l'identità delle aree interne con la cultura del Mediterraneo.

VENERDI 7 OTTOBRE 2022. ORE 19.30
Sala San Domenico

L’ACCADEMIA MANDOLINISTICA NAPOLETANA nasce nel 1929 per iniziativa di Raffaele Calace; viene ripresa nel 1992 da quei mandolinisti napoletani più sensibili alla esigenza di un recupero del mandolino napoletano quale strumento di tradizione colta. Da allora l’Accademia Mandolinistica Napoletana, presidente il mandolinista Mauro Squillante e direttore artistico il violoncellista Leonardo Massa, costituisce un importante e costante punto di riferimento per gli amatori, gli appassionati ed i cultori del mandolino napoletano, offrendo supporto didattico a chi desidera avviarsi allo studio dello strumento, attraverso l'attività didattica della Scuola Napoletana di Mandolino tenuta da Mauro Squillante, e fornendo ogni tipo di supporto al professionista che col mandolino vuole esercitare la propria attività artistica. L'efficace attività di promozione e diffusione del mandolino napoletano svolto dalla Accademia Mandolinistica Napoletana ha avuto come sbocco naturale l'istituzione della classe di mandolino presso il Conservatorio di S. Pietro a Majella, una incredibile lacuna colmata appunto grazie al diretto impegno dei mandolinisti dall'Accademia. Dell'esperienza dei musicisti dell'Accademia si è avvalsa anche l’importante fabbrica napoletana di corde armoniche Galli per creare una specifica linea di corde per strumenti a plettro. Le sue formazioni da camera e la sua orchestra, la NapoliMandolinOrchestra, si esibiscono con successo in tutto il mondo.

Valentina Assorto Voce
Mauro Squillante Mandolino
Adolfo Tronco Mandolino
Luca Petrosino Mandola
Leonardo Massa Mandoloncello
Lorenzo Marino Chitarra


 

SABATO 8 OTTOBRE 2022. ORE 19.30
Sala San Domenico

PIANOFORTE: ROBERTO METRO - ELVIRA FOTI

PROGRAMMA

J. STRAUSS jr.:
Tritsch-Tratsch Polka
Polka veloce op. 214
Voci di primavera
Valzer op. 410

J. BRAHMS:
Danza ungherese n. 5

J. OFFENBACH:
Can - Can
dall’Operetta “Orfeo all’Inferno”

F. LEHÁR:
Le sirene del ballo
(Valzer dall’operetta “La vedova allegra”)

S. JOPLIN:
The Entertainer
Rag time

E. NAZARETH:
Tango brasileiro

Z. DE ABREU:
Tico-Tico

V. MONTI:
Czardas

G. ROSSINI:
La Danza

Tarantella napoletana

J. STRAUSS jr.:
Sul bel Danubio blu
Valzer op. 314

F. LISZT:
Rapsodia ungherese n. 2

 


30/09/22 - ENSEMBLE MERIDIES A SAN PAOLO ALBANESE

Serenata Lucana”, la quarta tappa del F.A.ME. (Festival Appennino Mediterraneo), incontra la IV Edizione del Festival Antiche Radici a San Paolo Albanese, dove nei giorni 30 Settembre, 1 e 2 Ottobre, si confronteranno giovani e meno giovani per parlare di tradizione popolare: musica, tecniche costruttive e di strumenti.

L’evento, all’interno del cartellone riconosciuto dal Ministero della Cultura, con la partnership di Regione Basilicata, Parco del Pollino e Comune di San Paolo Albanese, vedrà protagonista l’Ensemble Meridies, che si esibirà presso la sala del Centro Civico alle 21.30.

In un frame del film di Paolo Sorrentino "La grande bellezza" Jep Gambardella (Tony Servillo), in un festa mondana romana, chiede ad una Suora che si nutre di radici : "A che servono le radici". E la Suora risponde: "Le radici sono importanti". Ѐ abbastanza chiaro che le radici cui allude la Suora non sono quelle esteriori, ma i moti più profondi dell’animo umano.

Il progetto artistico di Fondazione Appennino si innesta anche in questa occasione nelle realtà territoriali con le loro tradizioni ed identità, questa volta andando particolarmente a fondo e scavando nelle “radici”, per fortificarle e alimentarle come segno distintivo, irripetibile ed inimitabile delle aree interne ed appenniniche.  Le radici sono parte delle partenze ma sono parte fondamentale del diritto a restare ed anche in questa occasione Fondazione Appennino ribadisce l’impegno del F.A.ME. orientato alla divulgazione dei temi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, varata dall’Onu nel 2015 e oggi diventata un importante terreno di attenzione e di sperimentazione di nuovi modelli di opportunità, in particolare per le aree interne.

Nell'ambito del Festival Antiche Radici sono previsti corsi al costo di 10 euro e le iscrizioni dovranno pervenire
entro il 28/09/2022 al Comune di San Poalo Albanese – Tel. 0973 94367  Mail. protocollo@comune.sanpaoloalbanese.pz.it


SERENATA LUCANA

La proposta musicale “SERENATA LUCANA” nasce dall’idea, ardita ma certamente affascinante, di avvicinare e mescolare i timbri degli strumenti tradizionali con quelli della musica colta, in particolare gli strumenti ad arco. Un connubio del tutto nuovo e mai sperimentato che offre la possibilità di rivisitare la musica popolare, in particolare quella legata al Natale, la festa più sentita dalla comunità, realizzando un’offerta artistica e culturale dove il contemporaneo si fonde con le antiche radici e la musica d’arte si fa ancella della tradizione. Il progetto prevede la trascrizione e l’arrangiamento di pastorali, novene, tarantelle e mazurche da parte del M° Enzo Izzi, musicista e musicologo, per un ensemble di minimo cinque strumenti ad arco (violini, viola, violoncello e contrabbasso), ciaramella, zampogna, arpa viggianese ed organetto. Alla parte musicale si avvicenda quella particolarmente suggestiva del racconto del mondo arcaico attraverso i testi poetici dei grandi scrittori meridionali, da Albino Pierro a Sinisgalli etc…, la cui recitazione è affidata all’attrice Nicole Millo. Laddove il luogo dell’esecuzione lo rendesse possibile, l’evento viene arricchito dalla proiezione di immagini dell’iconografia pittorica lucana. Un progetto tutto lucano dunque, dagli esecutori alle musiche, alle poesie, per raccontare in modo suggestivo e a tratti struggente la nostra terra.

ENSEMBLE MERIDIES

Massimo Rosa, vìolino
Gaetano Cosmo, vìolino
Gabriele Spadino, viola
Giovanna D’Amato, violoncello
Bruno Pace, contrabbasso
Maria Vasquez, oboe
Sabrina Genovese, arpa viggianese
Enzo Izzi, organetto
Luciano Brancati, percussioni etniche

Nicole Millo, voce recitante

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Ricerca ed elaborazione musicale
Angela Freno ed Enzo Izzi


17/09/22 - "DONNE IN RINASCITA" A VALSINNI

F.A.ME (Festival Appennino Mediterraneo)

 “Donne in rinascita” a Valsinni il 17 settembre.

 

Un omaggio ad Isabella Morra, con cui si vuole sostenere l’impegno di istituzioni, associazioni e cittadini contro la violenza sulle donne rilanciando in particolare il goal 5 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze.

Con “Donne in rinascita”, Valsinni ospita così il terzo evento del F.A.ME, Festival Appennino Mediterraneo organizzato da Fondazione Appennino con la direzione artistica di Giovanna D’Amato e il riconoscimento del Ministero della Cultura.

La scelta di portare lo spettacolo dal titolo “Donne in rinascita” a Valsinni e in particolare nel teatro intitolato a Ninì Truncellito risiede nel progetto artistico del Festival che è stato pensato anche con l’idea di valorizzare paesi e borghi che hanno avuto particolari riconoscimenti e riconoscibilità nel tempo. Valsinni è sede del Parco Letterario Isabella Morra, tra i primi istituiti in Basilicata e in Italia. Valsinni è un passaggio geografico, paesaggistico e poetico del fiume Sinni che collega l’Appennino al Mediterraneo, il cui verso contrario, in risalita, è stata messo in versi anche da Isabella Morra perché ha rappresentato, in secoli di storia, una via dell’acqua, navigabile dal mare alla montagna.

"Donne in rinascita": un evento elegante e raffinato, capace di toccare, con le note e le parole, il profondo dell'anima, in cui il pianoforte suonato a quattro mani dalle pianiste Vera Lizzio e Diana Nocchiero, creerà un'atmosfera incantata che amplificherà le potenza delle parole recitate dall'attore Alessandro Sparacino.

La serata sarà dedicata ad opere musicali e poetiche scritte da donne o dedicate alle donne, composizioni romantiche, musiche accattivanti e leggere, eleganti e fortemente evocative che, combinate con testi poetici anche contemporanei dedicate alla figura femminile, offriranno un clima ricco di pathos e partecipazione.

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Introduzione
Clara Wieck:
Marcia in Mib magg.
Teresa Procaccini:
“Il bambino di plastica” per pianoforte a 4 mani e voce recitante
Musica di Teresa Procaccini
testo di Donatella Ziliotto
Diego Cugia: Donne in rinascita
Cecilie Chaminade:
6 pezzi Romantici op 55
  1. Primavera
  2. La chaise à porteurs
  3. Idylle arabe
  4. Sérénade d'automne
  5. Danse hindoue
  6. Rigaudon
Amy Beach: Summer Dreams
Per pianoforte a quattro mani e voce recitante
1) The brownies (I folletti buoni)
2) Robin redbreast (Pettirossi)
3) Twilight (crepuscolo)
4) Katy dids ( Katy ha fatto)
5) Elfin Tarantelle ( Tarantella elfica)
6) Good night ( Buona notte)

15/09/22 - MICHELE BRIENZA QUARTET A BRIENZA

 

15 settembre a Brienza il Michele Brienza Quartet

A chiusura del progetto “Un graffio d’Innovazione”, con la installazione dei graffiti, farà tappa a Brienza alle ore 20 in Piazza Fontana Nuova il secondo appuntamento del F.A.ME. (Festival Appennino Mediterraneo) riconosciuto e sostenuto a partire da quest’anno, e fino al 2024, dal Ministero della Cultura – Fondo Unico per lo Spettacolo.

Lo spirito e il progetto del Festival, ideato e promosso da Fondazione Appennino ETS con la direzione artistica di Giovanna d’Amato, incrociano i luoghi rigenerati in cui arte, musica, identità e tecnologia sono cibo per quella che Vito Teti definisce “restanza”, il diritto a continuare a vivere dignitosamente nei nostri paesi.

"Un graffio d'innovazione" è il nome di un progetto nato dalla collaborazione tra Fondazione Appennino, Amministrazione comunale di Brienza e Forum dei Giovani, un laboratorio aperto per circa due settimane alla comunità che, attraverso la tecnica del Graffito Polistrato della Scuola di Montemurro, ha prodotto dei graffiti la cui installazione e presentazione avverrà proprio in occasione della seconda tappa del F.A.ME.

Gli eventi del Festival sono accompagni dai 17 SDGs dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile varata dall’ONU nel 2015. In questo momento è ancor più necessario che le comunità si riapproprino di sfide epocali; la cultura e l’arte possono dare un contributo rilevante a sensibilizzare e mobilitarsi per quello che i giovani del Forum comunale hanno chiamato “Un punto di (non) ritorno”

La manifestazione è prevista alle ore 20, a seguire lo spettacolo musicale “Michele Brienza Quartet -  painting jazz notes” 

LA BAND

MICHELE BRIENZA 4tet

Michele Brienza (chitarra)
Donatello Giambersio (piano)
Antonio Tiri (contrabbasso)
Maurizio Matera (batteria)

Il quartetto propone un percorso storico attraverso l’esecuzione di brani caratterizzanti della “Jazz Era”, dunque dai primi del 900 fino agli anni 60 con lo scopo di far percepire il processo evolutivo che risiede nel linguaggio improvvisativo e sonoro individuale e quindi inevitabilmente collettivo, ponendo attenzione al “movimento” che i protagonisti della storia del jazz furono in grado di creare.
Quel mondo di “swings notes” prenderà forma attraverso le reinterpretazioni delle Songs composte e da autori come Cole Porter, Jerome Kern, Irving Berlin, Henry Mancini, Jule Stine ecc. Un’atmosfera fumosa e avvolgente come i ritmi di quella nuova musica che si apprezzava nei club delle grandi città americane in cui interi quartieri erano veri e propri teatri della voce, di quei colorati dialetti italici, di gente d’Appennino che l’America l’era andata a costruire per costruirsi un futuro.

I BRANI

Out of nowhere
Everything I love
The song is you
The end of a love affair
Dreamsville
Just in time
Almost like being in love
There will never be another you
Nobody else but me
Stablemates
You don’t know what the love is
I love you
Body and soul
It’s you or no one


10/09/22 - ACCIPITER A ROCCANOVA

Il 10 settembre è in programma Roccanova l'evento "SAUZA CA' COSCIA", dal nome del prodotto tipico locale recentemente entrato neli PAT (Prodotti Agricoli Teadizionali) riconosciuti dal Ministero per le Politiche Agricole. L'Amministrazione Comunale celebrare ed offre questo prodotto al pubblico e Fondazione Appennino ha incluso la tappa nel Festival Multidisciplinare dell'Appennino Mediterraneo.

Alle 22, nell'area parcheggio di Via Vittorio Emanuele, ad esibirsi sarà la band lucana degli Accipiter, con il concerto Menamè, titolo del loro ultimo album.

 

LA BAND.

Gli Accipiter, nati per passione ed amicizia nel 2013, ora sono un gruppo di giovani musicisti che con impegno sociale ed entusiasmo, si propone di portare in giro spettacoli in cui le musiche tradizionali del Sud vengono contaminate da influenze più moderne tanto che i primi brani inediti sono stati definiti una sorta di folk-pop-funk, nei quali melodie accattivanti, ritmi aggressivi e testi ritmici e mai banali si fondono in un tutt’uno che risulta subito interessante.

L’imponente voce di Michela Labbate, dal timbro intenso e poetico, le melodie ipnotiche della fisarmonica e dell’organetto del virtuoso Domenico Piliero, i ritmi travolgenti di Domenico Dimilta “Terremoto”, prodigioso e spettacolare interprete della tammorra, il basso energico di Benny Amati ,il mandolino e i flauti di Domenico “The Joker” Imperatore, poliedrico e raffinato strumentista, le percussioni incalzanti di Giovanni “Giò”Guarino, la graffiante e cruda sinergia tra chitarra e voce di “Pietro Pietro” Varvarito”, la danza leggiadra della “Libellula Nera” Sara Colucci e il passo incessante di Antonio Maria Loscalzo creano uno spettacolo coinvolgente che punta ad una corrispondenza di sensi tra il pubblico e ciò che succede sul palco, in modo che la musica sia insieme divertimento e riflessione, evasione e consapevolezza…Il pubblico stesso diventa palco e il ricordo della serata lascia un sapore dolce a lungo.

 

Alcune delle esperienze più importanti:

  • Accettura Folk Festival 2015, dove hanno diviso il palco con Antonio Castrignanò
  • Festa del grano di Aquilonia (AV) 2015, come spalla de I Tarantolati di Tricarico
  • II posto al contest di RadioActivity col brano E si to…
  • Il Campanaccio di San Mauro Forte (MT) 2016
  • Il Canto Lucano di Metaponto (MT) insieme a Giuliano Gabriele
  • Potenza Folk Festival 2017
  • Notte della Taranta di Buccino (SA) 2017
  • FontanArte 2017 Fontana Liri (FR)
  • Festival dell’organetto Roseto Capo Spulico 2017
  • La luna e i calanchi 2018 Aliano (MT)
  • Le Notti della Magia Albano 2018 (PZ)
  • Gemellaggio con associazioni lucane in Germania Stoccarda 2019
  • Meeting nazionale dei “borghi autentici d’Italia” a Oriolo Romano (VT) 2019
  • Tappa del festival itinerante de “LA NOTTE DELLA TARANTA” di Galatina 2019
  • L’ANNO CHE VERRA’-CAPODANNO RAI in mondovisione su RAI UNO 2020

 

Maggiori informazioni sulla Pagina Facebook Ufficiale: https://www.facebook.com/Accipiter-503936039762142/

Canale YouTube Ufficiale:  https://youtube.com/user/AccipiterPMA

Pagina Spotify: https://open.spotify.com/artist/0Ys177IxUQc9ssXmbWDT6J?si=gQA-JyfnRti1bFZRq1f1dA


A Montemurro la prima edizione del PREMIO APPENNINO 2030 FEST

A Montemurro il 7,8,22 e 23 ottobre premiati Massimo Osanna, Florindo Rubbettino, Aldo Marinetti, Domenico Pozzovivo e Maria Pia Ammirati.

 

Prenderà il via a Montemurro venerdì 7 ottobre la prima edizione del Premio Appennino 2030 Fest ideato e promosso dalla Fondazione Appennino ETS, grazie in particolare al sostegno dell'Ammnistrazione comunale di Montemurro ed all'Unione delle Provincia di Basilicata (UPI).

L’idea nata per sostenere e promuovere l’ingegno e l’impegno, la passione e la progettualità di chi opera nelle e per le aree interne appenniniche, integra e rafforza la sfida culturale avviata con Raffaele Nigro e Giuseppe Lupo con la pubblicazione dei libri della serie “Civiltà Appennino”, dall’omonima rivista on line diretta da Gianni e Piero Lacorazza, dalla collaborazione con le scuole, le università, centri di ricerca, enti locali e infine dal F.A.ME. (Festival Appennino Mediterraneo).

Il Premio è quindi una parte importante del mosaico che Fondazione Appennino ETS sta man mano costruendo a sostegno di aziende private ed enti pubblici collocando la sua traiettoria strategica verso l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile approvata dall’ONU nel 2015. Anche per questo il Premio Appennino è un evento organizzato nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da A.Svi.S.

Venerdì 7 ottobre sarà la giornata dedicata all’avvio del Premio con il coinvolgimento, dalle ore 10.30 presso la sala San Domenico, delle scuole attraverso lo spettacolo “Magico Riciclo” dell’artista Marco Pacella; proseguirà nel pomeriggio con la presentazione dell’iniziativa e lo spettacolo dal vivo “Serenata Luntana – Napoli MondolinOrchestra” nell’ambito del F.A.ME (Festival Appennino Mediterraneo)

Sabato 8 ottobre sarà il giorno del conferimento dei premi a Massimo Osanna, all’editore Florindo Rubbettino e per la sezione speciale “arti ed immagini” ad Aldo Marinetti. I saluti istituzionali saranno seguiti da una comunicazione di Raffaele Nigro che illustrerà il “manifesto” culturale del Premio Appennino. Seguirà lo spettacolo dal vivo con “VOLKTANZ” del Duo Metro Foti (pianoforte), evento del F.A.ME.

Il 22 e il 23 ottobre altri appuntamenti con il conferimento del Premio a Domenico Pozzovivo e ad Maria Pia Ammirati. Pozzovivo sarà anche l’ospite d’eccezione di una pedalata di comunità in programma per domenica 23 ottobre sulle strade dell’Appennino della Val d’Agri.

L’omaggio ai premiati sarà un “targa” prodotta con la tecnica del Graffito Polistrato della Scuola di Montemurro e un paniere di prodotti del territorio per segnalare le opportunità che le aree interne ed appenniniche posso cogliere anche attraverso l’artigianato artistico a l’agricoltura di qualità.


 

PROFILI E MOTIVAZIONI DELL’ASSEGNAZIONDE DEL PREMIO

 

Massimo Osanna

È nato a Venosa e dopo aver conseguito la maturità classica presso il Liceo Q. Orazio Flacco, si laurea nel 1985 in lettere classiche. Nel 1986 vince una borsa di studio annuale presso la Scuola Archeologica Italiana di Atene.

E da questo momento in poi sono tante le tappe e i traguardi che scandiscono il suo amore per l'archeologia. La sua crescita professionali, i riconoscimenti nazionali ed internazionali.

Nel 2007 è stato nominato soprintendente per i beni archeologici della Basilicata. Dal 2009 al 2014 ha diretto la scuola speciale di archeologia di Matera. È docente ordinario di Archeologia classica all'Università di Napoli Federico II.

A Marzo 2014 Massimo Osanna è nominato Soprintendente archeologo per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia. Dal 2016 è stato direttore generale della Soprintendenza di Pompei, carica tenuta fino a luglio 2020. A lui è legato il rilancio nel mondo, il simbolo di riscatto dell'Italia e del Sud con il "Grande Progetto Pompei"

Nel luglio 2020 è stato nominato Direttore generale dei Musei del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

Potremmo dire ancora tantissimo di Massimo Osanna ma a noi piace guardare la sua vita attraverso la Torre di Satriano. A lui si deve tanto di questa scoperta e a noi piace molto questo matrimonio tra Archeologia ed Appennino.

(Foto:
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Akademientag_2015_Berlin_-_Podium_%27Bewahrung_vor_Zerst%C3%B6rung%27_32.JPG)


 

FLORINDO RUBBETTINO

È nato a Cosenza nel 1971. É cresciuto a Soveria Mannelli, un piccolo ma dinamico centro sul versante tirrenico della Sila catanzarese. È qui che è nata la Rubbettino, l’azienda costituita da casa editrice e stabilimento fondata dal padre e che ora dirige insieme al fratello Marco.

Cresciuto in mezzo alla carta stampata, infettato sin nella culla da quello che il padre Rosario definiva “Il virus dei libri”, ha compiuto gli studi superiori nel glorioso liceo Galluppi di Catanzaro e ha studiato successivamente Scienze Politiche alla Luiss a Roma. Qui é diventato il trait d’union tra alcuni intellettuali liberali di primissimo piano (come Dario Antiseri, Massimo Baldini, Lorenzo Infantino…) e la Casa Editrice.

É stato così una sorta di testimone vivente di quello che il rapporto dei giovani del Sud con il resto d’Italia e d’Europa dovrebbe essere: non tanto scegliere tra il restare o andare via ma trasformare la partenza in uno strumento per portare nuova linfa e nuove idee nei luoghi d’origine.

Nel duemila il padre è scomparso prematuramente. E da allora Florindo Rubbettino e il fratello Marco hanno voluto continuare a realizzare il sogno del papà che nel frattempo era diventato anche il loro.

L’impegno di far sopravvivere e di far crescere una tra le più apprezzate case editrici meridionali in un’area interna, dove le condizioni generali sono sicuramente meno vantaggiose, ritagliandosi anche il ruolo di importante player attivo e propositivo nelle dinamiche locali di sviluppo economico e sociale, rappresenta la motivazione primaria per l’assegnazione del Premio Appennino alla sua prima edizione.

(Foto: https://www.linkedin.com/in/florindo-rubbettino-28066627/overlay/photo/)


 

 ALDO MARINETTI

Appassionato fotografo, nasce in Australia, cresce in Abruzzo ma viene adottato dalla Basilicata.

Questa terra lo ha ospitato per più di 40 anni, ma la sua passione per la fotografia ha radici ben più profonde.

Si dedica professionalmente a questa arte dal 1982 da quando ha iniziato ad insegnarla e, successivamente, a pubblicarne le prime ricerche fotografiche. Lavora con sistemi analogici stampando personalmente i propri lavori in camera oscura.

La figura umana è il soggetto principale dei suoi scatti. La Basilicata da questo punto di vista gli ha offerto territori affascinanti e storie che meritano di essere raccontate. Il suo ultimo libro “La Passione”, pubblica fotografie realizzate 30 anni fa a Missanello, un piccolo paese nella provincia di Potenza. Queste immagini, diventate oggi un pezzo della memoria storica, raccontano una comunità che si ritrova e celebra uno degli eventi di forte trasporto sociale: la rappresentazione figurata della Passione di Cristo.

(Foto Aldo Marinetti)


 

DOMENICO POZZOVIVO

Domenico Pozzovivo è nato a Policoro, laureato in economia aziendale, sin da giovanissimo segue la passione della musica classica, in particolare il pianoforte, e del ciclismo; le due ruote dall’età di sedicenni prendono la fuga della sua vita e del suo futuro. Partecipa e vince diverse gare, a 23 anni entra nel mondo del professionismo iniziando a conseguire importanti piazzamenti e traguardi: quinto al Giro dell’Appennino, esordisce al Giro d’Italia, classificandosi trai i primi venti della graduatoria generale. La sua carriera incontra cadute e ripartenze che non segnano battute d’arresto e rinunce, ma sempre nuove mete. Questo suo temperamento umile e determinato è forse l’impronta del luogo di nascita, il Mediterraneo, e della dimensione sportiva ed umana della formazione, la montagna.  È il primo ciclista lucano a prendere parte alla “Corsa Rosa” e successivamente nel 2015 al Tour de France.

Sono tante le salite e le entusiasmanti pedalate, i successi raggiunti e quelli che ha mancato per poco.

Ma Domenico Pozzovivo consegue un altro primato, segno del suo docile coraggio di uomo e sportivo: conclude il Giro d’Italia 2022 all'ottavo posto in classifica generale, divenendo, all'età di 39 anni, il corridore più anziano a terminare la competizione nella top 10 dai tempi di Giovanni Rossignoli nell’edizione del 1924.

A noi, però, restano sulla pelle i brividi della sua vittoria “Appenninica” il 13 maggio 2012 nella terza tappa del Giro d’Italia con arrivo in salita a Lago Laceno.

Domenico Pozzovivo ha collaborato con Civiltà Appennino, lanciando il suo messaggio anche attraverso le pagine della nostra rivista web: “L’APPENNINO, PALESTRA DI SPORT E DI VITA”

https://www.civiltaappennino.it/2021/02/05/lappennino-palestra-di-sport-e-di-vita/

(Foto: @breakawaydigital)


 

MARIA PIA AMMIRATI

Maria Pia Ammirati è scrittrice e giornalista.

È autrice di romanzi e di numerose pubblicazioni. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui Selezione al Premio Strega 2001, Selezione Premio Campiello 2011, Premio Procida, Premio Basilicata. Per il lavoro nel mondo dell'intrattenimento ha ricevuto Premio Rodolfo Valentino 2014 Italian Excellence, organizzato dalla Fondazione Rodolfo Valentino.

Maria Pia Ammirati è dirigente RAI

Laureata in lettere, dopo esperienze come giornalista e critico militante entra in Rai nel 1992. Lavora per molti anni al Dipartimento Scuola Educazione, poi Rai Educational, come curatrice, produttrice e conduttrice di programmi culturali.

Nel 2000 approda a Rai 1 dove lavora come Capo Segreteria di Rete, Capo progetto, Capo struttura e dal 2011 al 2014 come Vice Direttore con delega sul Daytime.

Nel 2014 viene nominata Direttore di Rai Teche a cui si aggiunge nel 2016 l'incarico come responsabile del Content RaiPlay.

A novembre 2020 è nominata Direttore della Direzione Rai Fiction.

A dicembre 2021 è nominata Direttore della Direzione Fiction ed è stata responsabile ad interim della Direzione Rai Fiction fino a giugno 2022.

Maria Pia Ammirati è anima e meccanica, l’anima della scrittura e la meccanica della macchina da presa, l’anima dei luoghi e la meccanica della tecnologia; i binari dell’umanesimo e della scienza sono quelli su cui viaggiava Leonardo Sinisgalli locomotiva culturale del progetto di Fondazione Appennino.

(Foto: https://www.facebook.com/photo/?fbid=214382474026419&set=a.214382444026422 )

 

 


Il MUR riconosce Fondazione Appennino come Ente di Ricerca

Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha ratificato a Fondazione Appennino l’iscrizione nell’Anagrafe Nazionale delle Ricerche (Art. 64, comma 1, DPR 11 luglio 1980 n. 382 e ss.mm.i) ed attribuito un Codice identificativo tra gli enti di ricerca ufficialmente riconosciuti.

Si tratta, per Fondazione Appennino, soprattutto di un valore formale che rappresenta essenzialmente un riconoscimento del possesso di requisiti, al fine di rafforzare la qualità e l’autorevolezza dell’attività finora svolta nei settori dell’innovazione, della cultura, della sperimentazione di nuovi modelli di sviluppo sostenibile.

“È un bel traguardo per Fondazione Appennino. – commenta il direttore Piero Lacorazza - Abbiamo deciso di avviare la procedura di riconoscimento prima di avviare la procedura per l’iscrizione al Registro Unico del Terzo Settore che disciplina le regole per gli enti, come il nostro, ai sensi del d.lgs 117/2017. Lo abbiamo fatto perché sentivamo appunto la necessità di misurare la nostra attività di ricerca, senza fine di lucro o non diretta ad attività commerciali ed industriali, in particolare per lo sviluppo sostenibile con il progetto GOAL 2030. Forse nelle prossime settimane saremo chiamati ad una scelta e faremo prevalere la nostra vocazione orientata alla impresa sociale con la consapevolezza che la nostra attività di ricerca continuerà. Il bivio tra ente di ricerca privato ed ente del terzo settore ci rende ancor più consapevoli del lavoro che abbiamo fatto e che possiamo fare, grazie alle tante collaborazioni e competenze che sono alla base delle nostre progettualità ed attività”.


Territori sostenibili. Protocollo tra Università di Basilicata e Fondazione Appennino

Favorire attività per scopi didattici e di ricerca sui temi legati all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’ONU e della sua particolare declinazione su territori e nelle aree interne, è l’obiettivo che Fondazione Appennino e la Scuola di Ingegneria dell’Università degli Studi della Basilicata, si sono posti in maniera comune sottoscrivendo un accordo di collaborazione.

I due partner riconoscono l'interesse comune a mantenere e sviluppare forme di collaborazione per l’erogazione di servizi per lo svolgimento di programmi di ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione e nell’ambito delle attività di didattica e formazione anche mediante la realizzazione di dottorati, stages e master ed attività collegate al fine di una migliore realizzazione dei rispettivi fini istituzionali.

Un interesse comune volto ad individuare nuovi modelli e strategie che consentano di rafforzare il legame con il territorio, anche in termini sociali e culturali, attraverso la sperimentazione di nuove forme di comunicazione e diffusione di conoscenze ed esperienze ad elevato contenuto tecnologico all’interno del tessuto sociale locale, in particolare con lo scambio di professionalità, attività di co-progettazione, borse di studio e/o assegni di ricerca e /o fondi aggiuntivi, eventualmente mettendo a disposizione i propri laboratori per lo svolgimento di attività di ricerca di comune interesse.

Gli ambiti oggetto di collaborazione sono quelli comuni alle due realtà, che guardano con particolare attenzione a tematiche quali ingegneria e fisica dell’ambiente; efficienza energetica, integrazione delle fonti rinnovabili nel sistema energetico e sostenibilità; pianificazione urbana e territoriale; rischio idraulico ed idrologico; sistemi informativi geografici; osservazione della Terra; valutazione della sostenibilità economico-finanziaria di progetti pubblici in partenariato pubblico-privato; modellistica e pianificazione energetica e ambientale; resilienza dei centri urbani.

Ambiti tematici nei quali le azioni tra i due partner si articoleranno sostanzialmente in scambio di informazioni, documentazione e di pubblicazioni scientifiche e di altro materiale didattico  e scientifico; realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo di comune interesse; attivazione di iniziative formative innovative e di eventi scientifici e di comunicazione anche in collaborazione con altre istituzioni italiane e straniere; tirocini formativi e dottorati; promozione di iniziative comuni come seminari, convegni, eventi, incontri di studio; attivazione di iniziative in collaborazione con aziende ed enti pubblici; partecipazione a bandi finanziati con risorse europee, nazionali e regionali. Infine Fondazione Appennino metterà a disposizione la rivista web www.civiltaappennino.it per le collaborazioni sui temi oggetto dell’accordo.

“L’Università di Basilicata – commenta il direttore di Fondazione Appennino, Piero Lacorazza – è un nuovo ed importante tassello nella rete delle partnership di Fondazione Appennino con le università italiane. Con questo accordo si amplia l’azione di ricerca, sperimentazione e divulgazione in ambiti particolarmente importanti per lo sviluppo sostenibile delle aree interne come quelli della pianificazione territoriale, modelli e servizi ecosistemici, tutela del suolo, della prevenzione dei rischi e della valorizzazione dei territori montani. L’Università della Basilicata in tali ambi rappresenta un’eccellenza accademica con cui sarà possibile sperimentare nuovi modelli e soluzioni a beneficio di un futuro sostenibile”


Sviluppo sostenibile nelle aree interne, intesa tra Fondazione Appennino e Università del Molise

Coinvolti il Centro ArlA dell’Ateneo e la rivista web civiltaappennino.it della Fondazione.


Rafforzare le azioni indirizzate alla conservazione e valorizzazione delle aree interne, promuovere e favorire la fruizione del paesaggio, della cultura, delle tradizioni e della storia, della enogastronomia, del benessere e della qualità della vita, sperimentare nuovi modelli di sviluppo territoriale in linea con la transizione ecologica e digitale. Sono, questi, gli obiettivi che Università del Molise e Fondazione Appennino hanno voluto condividere attraverso la sottoscrizione di un protocollo di intesa, rendendo formale una collaborazione che da tempo si era consolidata.

Il protocollo, sottoscritto dalla presidente della Fondazione Erminia Di Sanzo e dal Rettore dell’Università Luca Brunese, avrà durata di tre anni e vedrà particolarmente coinvolto direttamente il Centro di Ricerca per le Aree Interne e gli Appennini, dell’Ateneo molisano, con cui si rafforza la collaborazione di Fondazione Appennino su alcune attività specifiche. Già da tempo, infatti, la rivista web civiItaappennino.it ospita gli interventi della direttrice del Centro ArlA, professoressa Luisa Corazza, e divulga le attività della struttura.

Più nel dettaglio, le azioni si concretizzeranno nel rafforzare la divulgazione di attività (articoli, ricerche, ...) del Centro ArlA attraverso i canali di comunicazione della Fondazione Appennino proprio a partire dal web magazine civiItaappennino.it; nel coinvolgere il Centro ArlA nei progetti sviluppati da Fondazione Appennino offrendo contributi di valutazione, supporto e riflessione necessari a migliorare l’efficacia, la replicabilità e l’adattabilità ai diversi contesti territoriali; nel collaborare per azioni e progetti, con eventuali partenariati, per la valorizzazione del territorio e del paesaggio in particolare delle aree interne.

“Un’autorevole collaborazione per Fondazione Appennino – afferma il direttore Piero Lacorazza – che avvicina ulteriormente due organizzazioni che condividono gli stessi obiettivi e che da oggi potranno beneficiare di una collaborazione più strutturata, finalizzata a rendere maggiormente efficace l’opera di studio, ricerca, sperimentazione e valorizzazione delle aree interne e dei territori dell’Appennino”.

Protoc_Unimol_ArlA_FondAppennino

 

 


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