“Un graffio che A.M.A.” a San Costantino Albanese - Inaugurazione delle opere di street art

Il 24 novembre inaugurazione delle opere di street art dedicate alla cultura arbёreshe

Street art per la rigenerazione del borgo e per valorizzare le origini e l’identità del luogo. È questo l’obiettivo principale del progetto “Un graffio che A.M.A.” realizzato a San Costantino Albanese dal Comune e in collaborazione con Fondazione Appennino. Un progetto, finanziato dal Gal Cittadella del Sapere, che si inquadra in un percorso più ampio di progettualità che il comune del Pollino ha avviato già da qualche anno. “A.M.A.”, infatti, sta per “Appennino Mediterraneo Arbёresh”, e fa il paio con un altro progetto che coinvolge anche i comuni di San Paolo Albanese, che ne è capofila, e Ginestra, in attività di valorizzazione del patrimonio immateriale locale, con il sostegno della Regione Basilicata.

Dunque al centro delle azioni è proprio l’identità e le origini arbёreshe che San Costantino Albanese tutela e promuove, in particolare con questo progetto che ha messo al centro la realizzazione di opere di street art ispirate alla cultura e tradizioni locali per rendere il centro abitato più accogliente e rafforzarne la caratterizzazione. Opere che saranno inaugurate domenica 24 novembre, con un evento a conclusione delle attività. Si tratta di due murales di grandi dimensioni, realizzati dall’artista messinese Andrea Sposari e cinque graffiti polistrato realizzati in collaborazione con la Scuola del Graffito Polistrato di Montemurro, che ha impegnato l’artista Anna Faraone e coinvolto alcuni cittadini di San Costantino Albanese. Tutte opere ispirate alla storia e tradizione arbёreshe della comunità locale.

Gli appuntamenti penderanno il via alle ore 18, in piazza Unità d’Italia, con l’inaugurazione dei cinque graffiti installati nella piazza centrale e proseguiranno poi su Via Chicca, dove ha sede la Casa Parco e l’edificio scolastico sui quali sono stati realizzati i murales.
Alla presenza dell’assessore alle Attività Produttive della Regione Basilicata, Franco Cupparo, del presidente del Gal Cittadella del Sapere, Franco Muscolino, dei sindaci di San Costantino Albanese e Montemurro, Renato Iannibelli e Senatro Di Leo, di Gianni Lacorazza di Fondazione Appennino e di Zoti Giampiero Vaccaro, alle 18.30 a Casa Parco si parlerà proprio del tema “Identità e rigenerazione dei paesi”, in un incontro moderato dall’assessore comunale di San Costantino Albanese, Giovanni Lufrano.

La giornata inaugurale sarà conclusa poi dal concerto “Serenata lucana”, eseguito dall’Ensemble Meridies composta da Massimo Rosa, violino, Carmine Viggiano, violino, Simone Spadino, viola, Giovanna D’Amato, violoncello, Antonio Tiri, contrabbasso, Luca Marino, oboe e ciaramella, Mariano Grosso, arpa viggianese, Enzo Izzi, organetto, Luciano Brancati, percussioni etniche, Nicole Millo, voce recitante. Trascrizioni e arrangiamenti a cura di Enzo Izzi e Angela Freno.

La serata sarà conclusa con una degustazione di prodotti locali.

“Il progetto Un Graffio che A.M.A. – spiega il sindaco di San Costantino Albanese, Renato Iannibelli – si basa su due principali obiettivi. All’interno di una costante idea di valorizzazione e promozione della cultura arbёreshe della nostra comunità, il primo obiettivo è il cammino comune con le istituzioni locali e regionali e con le altre comunità arbёreshe che con cui costruire azioni tese a rafforzare l’identità peculiare dei nostri luoghi e farla conoscere; il secondo obiettivo, di questo progetto in particolare, è realizzare azioni orientate a lasciare il segno nel tempo e dunque rendere il nostro paese fortemente caratterizzato, anche nella sua immagine, da questa storia e dal suo racconto”.


A.M.A. - APPENNINO MEDITERRANEO ARBERESH alla sua seconda edizione

A.M.A. è l’acronimo di “Appennino Mediterraneo Arbëresh”, un progetto finanziato nell’ambito del programma “Patrimonio Culturale Intangibile” della Regione Basilicata, che giunge alla sua seconda annualità e coinvolge i comuni di San Paolo Albanese, in qualità di capofila, Ginestra e San Costantino Albanese. Un progetto che vede legate le tre comunità dal patrimonio arbëresh che appartiene alla loro storia e cultura, e che oggi tende ad integrare tradizione e contemporaneità.
Il progetto è realizzato in collaborazione diretta con Fondazione Appennino, impegnata a sperimentare modelli di sviluppo locale in particolare nelle aree interne, con l’obiettivo di ridare centralità al Mediterraneo e al suo legame con l’Europa attraverso la dorsale Appenninica.

Nasce da queste premesse, dunque, il cartellone di iniziative che in questi mesi d’autunno vede protagonisti tre comuni e la loro identità, con eventi non solo nei singoli paesi ma che guardano anche ad ampliare lo sguardo verso nuovi scenari sociali e territoriali; sia per condividere legami e collaborazioni, sia per promuovere e far conoscere le peculiarità delle comunità arbëreshe.

Un lungo e ricco programma che si articola lungo tutto l’autunno e giunge fino a Natale, e si intreccia con tante altre attività che nei paesi in queste settimane prendono vita.
Il tutto è legato alla collaborazione con Fondazione Appennino che, oltre al supporto ai comuni nella realizzazione dei progetti, affianca integra anche le attività culturali e di promozione territoriale che svolge in proprio, costruendo un legame di scambio e collaborazione che tende ad offrire valore aggiunto e progettualità.
È il caso, ad esempio, del Festival Appenino Mediterraneo (F.A.Me.), rassegna multidisciplinare giunta al terzo anno, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Basilicata, che prevede oltre 20 appuntamenti tra cui quelli che la stessa Fondazione ha offerto ai comuni partner.

Importante azione progettuale è anche il rapporto con le scuole. Il programma prevede infatti tre appuntamenti in collaborazione con istituti scolastici, all’interno dei quali saranno realizzati eventi in collaborazione con i docenti e i dirigenti scolastici, che quest’anno offriranno ai ragazzi la possibilità di confrontarsi sul tema delle migrazioni dei popoli antiche e contemporanee, attraverso il linguaggio del cinema e attraverso la testimonianza diretta di protagonisti.

Alle scuole sarà dedicato anche un appuntamento finale a Potenza, nel quale i tre comuni porteranno le loro tradizioni e la loro cultura da far conoscere e condividere con gli studenti di alcuni istituti superiori del capoluogo.

 

Il cartellone

27 ottobre – GINESTRA
Arthea Ensemble in concerto “Adriatico. Racconti in musica di popoli migranti”, nell’ambito della manifestazione “Borgo in festival 2024”.

1 novembre – SAN COSTANTINO ALBANESE
Tammurriarè in concerto ed Euroband. Nel cartellone Autunno Arbëresh.

10 novembre - GINESTRA
Almalatina in concerto - Musiche in viaggio “Noche de verano”

19 novembre – SENISE - I.I.S. Sinisgalli
Popoli in cammino tra cinema e realtà   “STORIE MEDITERRANEE”

20 novembre – SAN COSTANTINO ALBANESE Istituto Comprensivo
Teatro Delle Guarattelle - «Storie di Pulcinella» a scuola

1 dicembre – SAN PAOLO ALBANESE
A.M.A. San Paolo. La tradizione Arbëreshe tra Mediterraneo e Appennino

16 dicembre – RIONERO IN VULTURE - I.I.S. FORTUNATO
Popoli in cammino tra cinema e realtà   “STORIE MEDITERRANEE”

17 dicembre – POTENZA - Museo Provinciale
Giornata per le scuole. “APPENNINO MEDITERRANEO ARBЁRESH”

29 dicembre – SAN COSTANTINO ALBANESE
Laboratorio e performance TOTARELLA. Cartellone Autunno Arbëresh.

30 dicembre – SAN PAOLO ALBANESE
A.M.A. San Paolo. «LA CANTATA DEI PASTORI»


Scuole lucane tra Appennino e Mediterraneo

Con i progetti F.A.Me. e A.M.A. coinvolti gli studenti da Nord a Sud della Basilicata

Un particolare impegno di coinvolgimento e partecipazione è quello che Fondazione Appennino dedica agli studenti delle scuole lucane attraverso vari progetti e partnership con comuni ed istituti scolastici.

In particolare in queste settimane autunnali, particolarmente intense per la realizzazione di attività ed eventi di varia natura che Fondazione Appennino mette in campo con il costante obiettivo di sperimentazione sociale e culturale, condividendo con i comuni delle aree interne la sfida progettuale a sostegno della divulgazione di conoscenza delle tradizioni, orientandosi anche ad un pubblico di studentesse e studenti di tutte le età.

A cominciare dal Festival Appennino Mediterraneo – F.A.Me. , giunto alla sua terza edizione. Ideato e realizzato da Fondazione Appennino, riconosciuto e sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Basilicata, Provincia di Matera, comuni che ospitano gli eventi e partner privati, il Festival si pone il principale obiettivo di portare offerta artistica e culturale dal vivo nei mesi autunnali che vanno dalla chiusura dell’estate agli inizi dell’inverno, in quei luoghi, paesi interni della Basilicata, che proprio in questo periodo vivono lo spegnersi dei riflettori di agosto ed il ritorno alle realtà quotidiane. Ciò vale soprattutto per i ragazzi delle scuole ai quali il Festival, su 23 eventi ne ha dedicati ben 5, portando un'offerta che va dalle "Storie di Pulcinella" a "Cronache del dono e della maledizione". Nel primo caso sono stati già coinvolti alunni e alunne di scuole primarie dei plessi di San Brancato e Santarcangelo in ottobre, mentre il Teatro delle Guarattelle di Napoli sarà ancora impegnato a Marsicovetere e Roccanova il 18 e 19 novembre prossimi. Altro spettacolo dal vivo è invece già stato realizzato al Liceo musicale "W.Gropius" di Potenza, con un concerto di violoncello, musica elettronica e narrazione rap, lo scorso 12 novembre.

Al F.A.Me., Fondazione Appennino ha affiancato il progetto A.M.A., acronimo di “Appennino Mediterraneo Arbëresh”, un progetto finanziato nell’ambito del programma “Patrimonio Culturale Intangibile” della Regione Basilicata, che giunge alla sua seconda annualità e coinvolge i comuni di San Paolo Albanese, in qualità di capofila, Ginestra e San Costantino Albanese. Un progetto che vede legate le tre comunità dal patrimonio arbëresh che appartiene alla loro storia e cultura, e che oggi tende ad integrare tradizione e contemporaneità.
Il progetto è realizzato in collaborazione diretta con Fondazione Appennino, impegnata a sperimentare modelli di sviluppo locale in particolare nelle aree interne, con l’obiettivo di ridare centralità al Mediterraneo e al suo legame con l’Europa attraverso la dorsale Appenninica.

Un programma ricco di eventi nei tre comuni arbëresh, che spaziano dalle contaminazioni musicali alla ricerca e valorizzazione dell'identità culturale delle comunità; ed anche qui le scuole hanno un ruolo fondamentale e di primo piano con ben 4 eventi destinati a studentesse e studenti di varie età. Si inizia la mattina di martedì 19 novembre all'Istituto di Istruzione Superiore "Leonardo Sinisgalli" di Senise; l'incontro con la scuola porta il titolo "Storie Mediterranee. Popoli in cammino tra cinema e realtà" e vedrà la proiezione del film "Io Capitano" di Matteo Garrone e un dibattito con testimonianze e protagonisti migranti oggi integrati nelle comunità locali.

Mercoledì 20 novembre ritornano le "Storie di Pulcinella", con quel racconto che Bruno Leone del Teatro delle Guarattelle fa di valori e peculiarità partenopee che la cultura mediterranea ha diffuso in tutto il Sud, destinando uno spettacolo ai ragazzi dell'Istituto Comprensivo "Nicola Sole" nel plesso di San Costantino Albanese, evento a cui parteciperanno anche gli alunni e le alunne di San Paolo Albanese e del plesso di Cersosimo.

Le attività con le scuole ritormenteranno poi il 16 e 17 dicembre. Nel primo caso a Rionero in Vulture, presso l'Istituto di Istruzione Superiore "G.Fortunato", con lo stesso format di Storie Mediterranee realizzato a Senise e il giorno 17 dicembre a Potenza, nel Museo provinciale, dove saranno riunite più scuole del capoluogo in un evento di promozione della cultura e delle tradizioni arbёreshe di San Paolo Albanese, San Costantino Albanese e Ginestra.

 

 


A.M.A. SAN PAOLO ALBANESE. Le iniziative del comune arbëresh

“A.M.A. San Paolo Albanese” è il titolo del cartellone autunnale che prende il via il 19 novembre prossimo e continuerà fino a fine anno, con protagonista il comune del Pollino e le sue tradizioni arbëreshe.

Il programma si inserisce e integra con un più ampio progetto denominato proprio “A.M.A. - Appennino Mediterraneo Arbëresh”, finanziato nell’ambito del programma “Patrimonio Culturale Intangibile” della Regione Basilicata, del quale il comune di San Paolo è capofila ma che coinvolge anche i comuni di San Costantino Albanese e Ginestra in un unico programma in piedi da ottobre a dicembre.

Le attività si svolgono in collaborazione con Fondazione Appennino, ente del terzo settore che nel programma di San Paolo Albanese ha anche aggiunto attività proprie offerte alla comunità, come gli appuntamenti del “Festival Appennino Mediterraneo – F.A.Me.”, quest’anno giunto alla sua terza edizione e realizzato in collaborazione con il Ministero della Cultura e la Regione Basilicata. Tutte attività finalizzate alla diffusione culturale che la Fondazione ha inserito nel programma sostenuto dalla Direzione Generale per l'Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della Cultura.

L’obiettivo comune di queste azioni è quello di costruire un giusto legame tra valorizzazione del patrimonio locale e la sperimentazione di nuovi modelli di sviluppo per le aree interne, con l’intento di dare centralità alla dorsale appenninica, al centro tra Mediterraneo ed Europa; un legame tra storia, tradizioni e cultura dei territori marginali e la loro contemporaneità.

Nasce da queste motivazioni, dunque, il programma delle iniziative dedicate da un lato alla comunità residente e, dall’altro, alla condivisione di azioni e promozione con scenari territoriali e sociali esterni a San Paolo Albanese, in particolare con il mondo delle scuole lucane, protagoniste di più appuntamenti e attività.

«Viviamo la condizione di piccolissimo paese – afferma il sindaco Mosè Antonio Troiano – ma nello stesso siamo tra i custodi di una grande tradizione linguistica, culturale e storica che va oltre la sua etichetta quantitativa di “minoranza”. San Paolo Albanese, infatti, come gli altri comuni arbëreshe, può davvero essere un terreno di sperimentazione simbolica in un’epoca in cui l’attenzione alle piccole realtà sta crescendo, ed insieme a questa attenzione sta diventando un valore anche l’offerta culturale originale che proviene dalla storia delle nostre genti. Oggi, infatti, enti e comunità sono impegnate nella valorizzazione di un’identità generata da una diaspora di secoli fa, che oggi è diventata un valore da tutelare. E’ anche questo il messaggio che porteremo nelle scuole, parlando ai ragazzi che crediamo debbano conoscere queste storie di popoli e di contaminazioni culturali».

 

Il programma

19 novembre – SENISE - I.I.S. Sinisgalli
Popoli in cammino tra cinema e realtà   “STORIE MEDITERRANEE”

22 novembre – SAN PAOLO ALBANESE
FESTIVAL APPENNINO MEDITERRANEO – F.A.Me. “Tango show”

1 dicembre – SAN PAOLO ALBANESE
A.M.A. San Paolo. La tradizione Arbëreshe tra Mediterraneo e Appennino

17 dicembre – POTENZA - Museo Provinciale
Giornata per le scuole. “APPENNINO MEDITERRANEO ARBЁRESH”

30 dicembre – SAN PAOLO ALBANESE
A.M.A. San Paolo. «LA CANTATA DEI PASTORI»


ACTERRA. Fondazione Appennino partner di un progetto vincitore di un bando Return dell'Università di Firenze

Attraverso un game e un'app da sperimentare con scuole e comuni si punta a far crescere la consapevolezza degli alunni sui rischi ambientali.

Il progetto ACTERRA (ACtive TERritory Resilience Awareness) è stato candidato al bando del Ministero dell’università “Multi-Risk sciEnce for resilienT commUnities undeR a changiNg climate (RETURN)”, realizzato dall’Università di Firenze, da una partnership composta da ArsDigitalia di Napoli, Whitesock di Firenze e Fondazione Appennino ETS ed è risultato vincitore.
L’obiettivo specifico individuato è l’aumento della resilienza sociale ai disastri grazie alla formazione e educazione alla cittadinanza attiva delle giovani generazioni e alla loro attivazione contributiva per la segnalazione di risorse e vulnerabilità sul loro territorio.

Le attività previste :

1.Realizzazione di un’applied game mobile sulla gestione dei rischi di disastri naturali legati al cambiamento climatico

2.Realizzazione di una app AR, con pannello di gestione Admin, per la registrazione di informazioni su rischi, risorse e attori del territorio coinvolti nella prevenzione e gestione delle emergenze

3.Realizzazione di una campagna di dissemination rivolta alle amministrazioni locali e toolkit per attività di laboratorio nelle scuole.

Fondazione Appennino si occuperà della fase di disseminazione in almeno 6 comuni della regione Basilicata, coinvolgendo istituti scolastici di vario ordine e grado e/o associazioni locali (pro loco, protezione civile, aps ecc..). Il laboratorio prevede la fruizione del gioco educativo, con approfondimento sul tema delle vulnerabilità e, a seguire, un’attività di laboratorio per mappature sul territorio di zone sicure, infrastrutture critiche, risorse e attori legati alla preparazione e gestione dei disastri.

La fase di dissemination prevede il contatto con amministrazioni comunali, scuole e associazioni da coinvolgere per il pilotaggio, la raccolta di feedback e valutazione di impatto.
Le attività verranno svolte attraverso il coinvolgimento dei destinatari anche attraverso prodotti di comunicazione ed eventi divulgativi come seminari, incontri con le scuole, .

 

LAVORA CON NOI! 

Per la realizzazione delle attività di dissemination, Fondazione Appennino si avvarrà della collaborazione di consulenti esperti di comunicazione e marketing territoriale, di formazione nelle scuole, di progetti di sviluppo locale e progetti sul contrasto alla povertà educativa da affiancare eventualmente allo staff di Fondazione Appennino che coordinerà le attività.
Il progetto è stato avviato con il kick off del 10 settembre 2024 e avrà la durata di un anno. La valòutazione delle candidature avverrà dal 15 ottobre 2024.

 

 


SAN COSTANTINO ALBANESE . LA CULTURA ARBERESHE TRA APPENNINO E MEDITERRANEO

Dal 1 novembre eventi d’arte e musica per il cartellone "AUTUNNO ARBERESH" in collaborazione con Fondazione Appennino

Tra storia, tradizioni locali e valorizzazione del territorio, l’autunno di San Costantino Albanese si propone con un’offerta di eventi e cultura che guarda a rafforzare l’identità e le origini, a partire in particolare da quelle arbёreshe.
Su questa dimensione, l’Amministrazione Comunale è impegnata a costruire e rafforzare un legame tra il passato e il presente proponendo attività e occasioni orientate alla crescita culturale e sociale, che in queste settimane vedono la loro realizzazione.
Il prossimo 1 novembre sarà proprio una di queste giornate con varie attività per la comunità locale che, in collaborazione con Fondazione Appennino, animeranno il borgo del Pollino con un’offerta artistica e culturale che si inquadra in due particolari progetti in campo.
Alle 10 infatti, prende il via il laboratorio dei graffiti polistrato che fa parte del progetto “Un graffio che A.M.A.”, voluto dall’Amministrazione Comunale e finanziato dal Gal Cittadella del Sapere, con l’intento di valorizzare il patrimonio storico e culturale del territorio e che finora ha già portato alla realizzazione di due murales dedicati alla storia arbёreshe.

Un modo per diversificare l’offerta di arte pubblica e d’identità del borgo che con questo progetto mira a rendere permanente e fruibile il patrimonio locale e realizzare attività che possano lasciare opere per periodi più lunghi. In collaborazione con la Scuola del Graffito Polistrato di Montemurro, fondata 20 anni fa dall’artista Giuseppe Antonello Leone, si avvierà dunque la realizzazione di alcuni graffiti che rimarranno installati nel centro abitato e che evocano alla cultura arbёreshe locale e rafforzano la peculiarità del luogo.

La giornata proseguirà con l’avvio a San Costantino anche di un altro progetto dal titolo “A.M.A.”, che sta per “Appennino Mediterraneo Arberesh” e che si lega inevitabilmente all’altro progetto ma anche alle altre comunità arbёreshe, in quanto il progetto A.M.A. è realizzato con i comuni di San Paolo Albanese, che ne è capofila, e di Ginestra, e quest’anno giunge alla sua seconda edizione con il finanziamento della Regione Basilicata.

Un progetto che si pone il doppio obiettivo, anche in questo caso, di promuovere da un lato le peculiarità del patrimonio immateriale locale, e dall’altro di integrare questa identità storica in un contesto mediterraneo più ampio, un contesto che nei secoli è stato generatore di contaminazioni tra popoli ed oggi ha portato a caratteristiche culturali che le comunità locali intendono promuovere e valorizzare.

Contaminazioni anche in musica e con linguaggi diversi, come ad esempio la presenza dell’Euroband da Altamura, ensemble di street music che dalle 17.30 si esibirà nel centro abitato con un itinerario che unisce e lega i vari luoghi peculiari del paese. Alle 21.00, in piazza Unità d’Italia, sarà poi la volta del concerto dei Tammurriarè, le cui sonorità mediterranee della tradizione meridionale faranno da unione tra culture e stili.

“Lo sforzo progettuale che in questo periodo stiamo mettendo in campo – afferma il sindaco di San Costantino Albanese, Renato Iannibelli – è orientato a immaginare strumenti e modelli da sperimentare capaci di guardare con un occhio alle criticità che le aree interne e periferiche vivono e con l’altro allo straordinario patrimonio di cui sono custodi le nostre comunità, provando a collegarci con le dimensioni sociali che ci circondano. A questo aggiungiamo anche un’attenzione ai valori della contemporaneità, partendo proprio dai temi dell’identità locale, quella arbёreshe che ci contraddistingue e che oggi vede tutti noi impegnati a valorizzare e tutelare ma che, oltre cinque secoli fa, è stata proprio frutto di contaminazioni mediterranee di popoli diversi”.

 

 

 


A Ginestra "Borgo in Festival" dedicato alle origini arbereshe

26 E 27 OTTOBRE.  “Liakre et bare, il borgo dei sapori Arbëreshë” e progetto A.M.A. per porre al centro i valori dell’integrazione tra popoli

“Borgo in Festival” è il titolo della due giorni che farà di Ginestra il luogo privilegiato nel quale immergersi per un week end nella cultura e nella tradizione arbёreshe. Sabato 26 e domenica 27 ottobre, saranno dunque i vicoli, gli archi e le case del centro storico a fare da scenografia a sapori e odori della tradizione della comunità con eventi, animazione, laboratori, spettacoli dal vivo ed ovviamente enogastronomia.

Sabato 26 ottobre sarà proprio la giornata dedicata all’edizione 2024 di “Liakre et bare, il borgo dei sapori arbёreshe”, evento ormai consolidato che coinvolge il cuore del centro storico e che ogni anno rinnova l’appuntamento con la sua storia e con un pubblico che vuole viverla da vicino.

Una storia che non si riduce solo all’identità locale ed all’evoluzione delle usanze ma attualizza i valori delle radici di una comunità dentro un contesto sociale e contemporaneo.

In questa ottica, la giornata del 27 ottobre è dedicata infatti al progetto A.M.A. (Appennino Mediterraneo Arbereshe) - del quale era partner il comune di Ginestra, con il capofila San Paolo Albanese e San Costantino Albanese – di ridare centralità al Mediterraneo e al suo legame con l’Europa attraverso la dorsale Appenninica; progetto che quest’anno giunge alla sua seconda annualità.

Il programma degli eventi e delle animazioni prevede, accanto all’offerta gastronomica, l’avvio alle

 16.30 del 26 ottobre con il laboratorio di decotti e infusi della tradizione arbёreshe curato da Raffaella Irenze in piazza Ciriello, che precede l’apertura del percorso enogastronomico nel centro storico, alle 18.30. Contestualmente si avvieranno le animazioni storiche curate dall’Associazione “I Cavalieri di Bianca Lancia" e la e musica nel borgo il polistrumentista Sergio Santalucia, il chitarrista Daniele Lerose, e il gruppo “Suoni e ritmi del sud”. La serata sarà conclusa in Piazza Ciriello con il concerto di “Valerio Ricciarelli ei Tammurriarè”, un intreccio di sonorità mediterranee, che intreccia culture e popoli del Sud, a partire dalla storia partenopea e i suoi racconti in musica.

Il 27 ottobre, nel solco del dialogo tra due grandi mari divisi dall’Appennino, sarà la volta degli Arthea Ensemble, con lo spettacolo “Adriatico. Racconti in musica e danza di popoli migranti”, un repertorio che ripercorre le sonorità salentine e le contaminazioni mediterranee portate in scena dagli artisti pugliesi Doriano Longo (violino e direttore), Nadia Esposito (canto, danza, voce narrante), Mattia Manco (fisarmonica), Vito De Lorenzi (tamburi a cornice). L’evento si si inserisce nel programma A.M.A. del 2024.

«La storia delle emigrazioni racconta di conservazione e d’innovazione, di cambiamenti e mescolamenti, di nostalgie e reinvenzioni. La cultura delle persone muta nei luoghi in cui si spostano e dove bisogna compiere adattamenti, scelte fantasiose, fra tradizione e innovazione, dolorose e coraggiose, tenere conto di nuove situazioni pratiche e di altre disponibilità. Nel caso dei comportamenti alimentari una tendenza a conservare si misura con il bisogno di cambiare e di usare, integrandole, altre disponibilità e altre pratiche. Un esempio di come nei consumi e nei riti alimentari agiscano continuità e rotture, somiglianze e differenze, ci arriva dalla peculiare e originale vicenda delle comunità albanesi sorte in grande parte tra XV e XVIII secolo e distribuite nelle aree interne e lungo le fasce appenniniche di Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e anche Sicilia» (Vito Teti, “Buon Appennino – La cultura del cibo nell’Italia Interna”, Rubbettino Editore 2022).

 “L’Amministrazione Comunale di Ginestra, - afferma la sindaca Fiorella Pompa - grazie al sostegno della Regione Basilicata, alla collaborazione con il capofila del progetto A.M.A. San Paolo Albanese e al supporto della Fondazione Appennino, intende continuare a valorizzare e promuovere riti e tradizioni della cultura arbëreshe, inquadrandola nei valori della contemporaneità. Ci serve pensare che una comunità nata oltre 5 secoli fa da una diaspora e da una migrazione nel Mediterraneo, oggi sia diventata identità locale al punto da essere tutelata e valorizzata attraverso l’impegno di istituzioni e cittadini”.


"UN GRAFFIO CHE AMA" a San Costantino Albanese

 

“UN GRAFFIO CHE AMA” è il progetto che il Comune di San Costantino Albanese sta realizzando in collaborazione con Fondazione Appennino e che ha l’obiettivo di valorizzare la cultura e l’identità locale, caratterizzata tanto dalla tradizione e storia arbereshe quanto dalla presenza del Parco del Pollino, attraverso percorsi di rigenerazione urbana.
In questa ottica, l’arte contemporanea diventa uno degli esperimenti di maggiore fascino sia offrire al centro abitato elementi di legame alla propria storia, sia per coinvolgere, come in questo caso, la comunità attraverso la realizzazione di opere e l’offerta di eventi in periodi dell’anno nei quali le aree interne ed i piccoli paesi soffrono maggiormente il peso dello spopolamento.

Il progetto, che si avvale di un finanziamento del Gal Cittadella del Sapere, ha dunque preso il via nella prima settimana di ottobre con la realizzazione di due murales e continuerà nelle prossime settimane con la realizzazione di graffiti polistrato, di incontri ed eventi di spettacolo dal vivo.

A realizzare i murales è stato l’artista messinese Andrea Sposari, autore di due opere importanti che raffigurano i costumi tipici arbereshe e la figura storica e carismatica di Giorgio Castriota Scanderbeg.

La realizzazione dei graffiti, tecnica di street art differente, avverrà invece in collaborazione con la Scuola del Graffito Polistrato che ha sede a Montemurro e che fu fondata nel 2003 dall’artista Giuseppe Antonello Leone, dando vita ad un’esperienza di contaminazioni sia con altre realtà lucane che internazionali.

In questo caso le opere – 5 graffiti su telaio di 70 cm di base per 100 di altezza - verranno realizzate in collaborazione con la comunità locale, offrendo la possibilità agli interessati di comunicare la propria disponibilità con una mail di adesione a Fondazione Appennino (info@appenninofondazione.it) entro il 27 ottobre 2024, e inviando un bozzetto sui temi legati alla storia e all’identità di San Costantino Albanese. Le idee in bozza saranno poi trasformate in graffito polistrato grazie al supporto di tutor esperti della Scuola del Graffito Polistrato, che seguiranno la realizzazione affiancando i “graffiatori” locali.

Il progetto, infine sarà concluso, con un incontro-dibattito legato proprio ai temi dell’identità e della rigenerazione dei piccoli paesi nelle aree interne e con un concerto di inaugurazione delle opere.

Gli eventi rientrano, inoltre nel cartellone “Autunno Arbereshe” che San Costantino Albanese sta realizzando in collaborazione con Fondazione Appennino, che ha inserito il comune anche nel Festival Appennino Mediterraneo – F.A.Me. e che si occupa della realizzazione del progetto “A.M.A. – Appennino Mediterraneo Arberesh”, che coinvolge anche i comuni arberesh di Ginestra e di San Paolo Albanese come capofila.

 


Al via a Montemurro l'edizione 2024 del PREMIO APPENNINO 2030FEST

Prende il via a Montemurro la terza edizione del PREMIO APPENNINO 2030FEST, ideato e realizzato da Fondazione Appennino Ets, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, che come di consuetudine, dal primo week end di ottobre apre un ciclo di eventi culturali, artistici e di spettacolo con l’obiettivo di dare valore ad esperienze e competenze, energie e passioni che possono essere messe insieme per una riscossa civica in grado di unire il Paese e rilanciarlo, non solo da Nord a Sud ma anche connetterne in maniera funzionale i centri e le periferie, le aree forti e i territori deboli, le zone costiere con le aree interne.

Un festival dedicato a tutti, comunità locali e pubblico nazionale, che rappresenta una sintesi del lavoro che quotidianamente, da oltre 5 anni, la Fondazione Appennino fa sperimentando nuovi modelli di sviluppo nelle aree marginali, realizzando progetti e abitando la contemporaneità, coi suoi problemi e le sue opportunità.

 

Non a caso questa terza edizione si apre con una prima sessione che premia due donne che a vario titolo e in diverso modo combattono per un mondo diverso e migliore. Il prossimo 5 ottobre, infatti, Fondazione Appennino conferirà la scultura in graffito a Marisa Laurito e Luisa Corazza.

Nel caso di Marisa Laurito, l’idea del premio è non tanto, e non solo, al personaggio per le sue riconosciute qualità artistiche; la scelta infatti è innanzitutto legata all’impegno in battaglie per la Pace, per i diritti umani e civili; il valore della libertà, a cominciare dalle donne iraniane; ripudiare la guerra, soprattutto quando ammazza civili e bambini, se pensiamo al Medio-Oriente e all’Ucraina. Marisa Laurito è Sud e Mediterraneo, dentro una geografia anche culturale dell’orizzonte della Fondazione, e si è fatta testimone di tanti obiettivi che sono anche contenuti nell’ dell’Agenda 2030 ONU, che in un certo senso è il faro di una filosofia di lavoro.

 Luisa Corazza è professoressa ordinaria di diritto del lavoro presso il Dipartimento di Economia della Università del Molise. E' tra i massimi esperti di “lavoro agile e smart working”, dal 2015 è consulente del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per le questioni di carattere sociale in particolare lavoro, scuola e sanità. È direttrice di ARIA (Centro di ricerca per le Aree Interne e gli Appennini) della Università del Molise con il quale Fondazione Appennino ha sottoscritto un protocollo di collaborazione. Una collaborazione assidua che ha portato spesso la firma di Luisa Corazza sulle pagine della rivista online Civiltà Appennino.it e sull’ultimo libro della serie Civiltà Appennino, “Comunità Appennino. Superare l’internità”, uscito a gennaio 2024 per Rubbettino editore, con un saggio dal titolo: “Smart working e comunità: nuovi scenari”

ll Premio Appennino va dunque a chi ha occhi per i margini e se ne può far carico, quei margini umani, sociali, culturali e geografici oggetto di attenzione di Fondazione Appennino e di tanti altri premiati che negli scorsi hanno dato valore al palmares. Sono stati infatti premiati nelle scorse edizioni Massimo Osanna, Florindo Rubbettino, Maria Pia Ammirati, Domenico Pozzovivo, Luca Marinelli, Ferruccio De Bortoli, Stefano Bonaccini, Sabrina Giannini, Enrico Giovannini, Andrea Vitali.

 

Ma il Premio Appennino è anche un festival più ampio e articolato, diretto a vari interlocutori, partner e partecipanti. A cominciare dai ragazzi delle scuole.

Ed è infatti a loro che è dedicata l’apertura del programma degli eventi, già da venerdì 4 ottobre, nel salone dell’ex convento di San Domenico, alle ore 9.30, con la compagnia “I Teatrini”, che mette in scena lo spettacolo “Cocktail di favole” con l’attrice Fausta Manno e la partecipazione del musicista Sergio Santalucia. A seguire sarà presentata la mostra fotografica “Di campo, di bordi, di siepe” di Miko Somma, a cui farà seguito l’apertura della mostra e la visita guidata nei locali di Fondazione Appennino Lab.

Nel pomeriggio, sempre nell’ex convento di San Domenico, è prevista la presentazione al pubblico del Premio Appennino, coi saluti del sindaco di Montemurro e delle rappresentanze istituzionali e con la presentazione da parte della direttrice della Fondazione Appennino, Annalisa Romeo.

La serata inaugurale del 4 ottobre prevede l’intreccio anche con il Festival Appennino Mediterraneo – F.A.Me., festival di spettacolo dal vivo che Fondazione Appennino realizza con il riconoscimento del Ministero della Cultura e della Regione Basilicata, con il concerto degli Alma Sax Quartet dal titolo “Dal Mediterraneo all’Oceano”. Infine un incontro tra le realtà protagoniste della vita sociale e culturale del luogo, con una cena di comunità offerta dalla Fondazione nei locali di Taverna Appennino.

Sabato 5 ottobre è poi il giorno del premio a Marisa Laurito e Luisa Corazza. Alle 19.00, alla Sala convegni San Domenico, la consegna del riconoscimento sarà anche occasione per affrontare i temi relativi alle motivazioni e dunque raccontare e farsi raccontare dalle protagoniste. Con Luisa Corazza, dialogheranno i docenti e studenti del master “Arint” dell’Università Federico II di Napoli e Piero Lacorazza, componente del comitato scientifico del master.

Marisa Laurito sarà invece al centro di un’intervista-dibattito sui temi del suo impegno, per far conoscere anche “l'altra Marisa. Quella del giorno”.

Anche il primo week end del PREMIO APPENNINO 2030FEST si concluderà in musica e con il Festival Appennino Mediterraneo – F.A.Me., lo spettacolo offerto si intitola “Cuore Mediterraneo”, performance di violino e arpa viggianese con Pina Lobosco e Antonella Pecoraro.


Al via l'Autumn School: "Arte, acqua ed energia tra i due Parchi Nazionali della Basilicata" del Master Arint

Parte il 3 ottobre fino al 6 ottobre l'Autumn School: "Arte, acqua ed energia tra i due Parchi Nazionali della Basilicata" del Master Arint di II livello "Architettura e progetto per le aree interne e i piccoli paesi" dell'Università Federico II di Napoli, Diarc del quale la Fondazione Appennino è Partner del consiglio scientifico.

Sabato 5 ottobre gli studenti e i docenti del Master saranno ospiti della Fondazione Appennino e in occasione del Premio Appennino 2024 dialogheranno con Luisa Corazza e Piero Lacorazza, componente del comitato scientifico del master.

Il Master ARÌNT di II Livello “architettura e Progetto per le Aree Interne e per i Piccoli Paesi”, nato in sinergia con la visione della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), promuove azioni pilota in cui la formazione e la conoscenza diventano opportunità di crescita professionale per i giovani, costruendo progetti e visioni di sviluppo territoriale per gli enti locali e le loro reti. I partecipanti acquisiranno competenze specialistiche di carattere interdisciplinare e multidimensionale nella elaborazione di linee guida per la rigenerazione spaziale, urbana ed ambientale dei piccoli paesi, e per interpretare e progettare le aree ed i territori caratterizzati da marginalizzazioni e spopolamenti.

Programma Autumn School: "Arte, acqua ed energia tra i due Parchi Nazionali della Basilicata" del Master Arint