Una convenzione tra Fondazione Appennino e Università di Teramo per il Master in “Diritto dell’energia e dell’ambiente“. Si aggiunge un altro tassello e si compie un altro passo che rafforza le partnership di Fondazione Appennino per il perseguimento dei suoi obiettivi.

Perché questa nuova collaborazione? «…sostenere politiche per la sicurezza del territorio, per le sostenibilità e la mitigazione del rischio derivante dai cambiamenti climatici, combinare la innovazione tecnologica per sperimentare ed individuare nuovi modelli sociali, economici e di sviluppo in particolare delle aree appenniniche anche in relazione alla rigenerazione ecologica ed urbana delle città e dei paesi italiani…».

È scritto nell’articolo 2 – finalità e scopi – della Fondazione Appennino e molti degli insegnamenti del master rappresentano argomenti su cui è particolarmente orientata l’azione e l’interesse della Fondazione: aree protette, tutela e gestione delle acque interne, del suolo e dell’aria, gestione del rischio, fonti energetiche rinnovabili, governo del territorio e politiche dell’energia, economia dell’energia e dell’ambiente, etc, oltre ai casi concreti su cui si orienta il programma.

«La Fondazione Appennino – spiega il direttore Piero Lacorazza – sin dai sui primi passi ha deciso di entrare in ASviS (Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile) per contribuire a raggiungere i 17 goal dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile promossa dalla Organizzazione delle Nazioni Unite. È questa concreta aspirazione si realizza qualificando e qualificandosi. Si concretizza dando qualità alla propria azione, mescolando conoscenze ed esperienze. E se da un lato la collaborazione con la casa editrice Donzelli ha portato ad un vero e proprio “circuito” letterario con la serie “Civiltà Appennino”, dall’altro lato la convenzione con l’Università di Teramo pone le condizioni per ragionare su “utopie concrete” che sono legate anche al futuro delle aree interne e appenniniche. In sintesi al centro delle nostre scelte c’è la cultura come luogo da riabitare e strumento per trasformare la realtà per verso un futuro sostenibile ed una giustizia intergenerazionale».

Grazie a questa collaborazione, Fondazione Appennino diventa sede di stage del master ma soprattutto segna un primo importante passo di un percorso che vede la Fondazione porsi l’obiettivo di divenire un punto di riferimento, con sede proprio nel cuore dell’Appennino meridionale, avvalendosi di autorevoli collaborazioni e prestigiose partnership.

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La seconda edizione del Master in Diritto dell’energia e dell’ambiente ha preso avvio lo scorso 19 febbraio, con l’inizio delle lezioni previste dal piano della didattica.
Al momento i venti corsisti seguono le lezioni in modalità telematica, attraverso la piattaforma Google Meet; a partire dal 23 aprile, compatibilmente con la situazione di emergenza sanitaria, il Master tornerà in presenza, seguendo la formula della didattica ‘mista’: i corsisti che vorranno, infatti, potranno comunque continuare a seguire le lezioni in modalità telematica.

La prossima estate, dal 29 giugno al 2 luglio, nell’ambito del Master si terrà una summer school nella città costiera di Alba Adriatica (TE), nel corso della quale saranno approfonditi, in forma seminariale, otto casi pratici di stretta attualità, per un totale di quaranta ore. Detto ciclo di seminari, svolti con la formula della summer school, sarà aperto anche a coloro che non sono iscritti al Master, previa adesione e versamento di una quota di partecipazione valevole per l’intero ciclo seminariale; al termine del quale sarà peraltro rilasciato un attestato di partecipazione.