TRASPARENZA F.A.Me. 2022

 

Amministrazione trasparente

Art. 9 commi 2 e 3 del Decreto legge 8 Agosto 2013, n. 91 (convertito con Legge 7 ottobre 2013 n. 112)

 

Incarico Nominativo Compenso annuo lordo Curriculum Vitae Conferimento incarico
Responsabile coordinamento Piero Lacorazza

€ 5.805,00

CV Piero Lacorazza 10-ago-22
(fino a fine attività)
Direttore Artistico Antonia Giovanna D'Amato

€ 6.020,00

CV Giovanna D'Amato 10-ago-22
(fino a fine attività)
Responsabile organizzazione Giuseppe Mollica

€ 5.805,00

CV Giuseppe Mollica 18-ago-22
(fino a fine attività)
Responsabile marketing e comunicazione Giovanni Lacorazza

€ 12.040,00

CV Gianni Lacorazza 10-ago-22
(fino a fine attività)
Consulenza fiscale Mackross SRL

€ 1.803,55

22-ago-22
(fino a fine attività)
Consulente del lavoro Studio di Consulenza del Lavoro dott. Auletta Rocco € 200 una tantum           € 50 mensili a singolo prestatore 01-set-22
(fino a fine attività)

ATTI TRASPARENZA FONDAZIONE APPENNINO


Progetto CREAREE, Fondazione Appennino nella cabina di regia

PROTOCOLLO E PARTNERSHIP DI FONDAZIONE APPENNINO CON IL GRUPPO UNIPOL (CRU)


 

«Promuovere lo sviluppo dei territori nazionali caratterizzati da una limitata accessibilità all’offerta di servizi essenziali e, in particolare, delle aree più fragili in termini ambientali e socioeconomici del nostro Paese, tra cui anche, ma non solo, le ”Aree Interne”, anche in sinergia con la Strategia Nazionale per le Aree Interne (“SNAI”), e in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo Sostenibile».

Sono gli obiettivi del Progetto CREAREE, oggetto di un protocollo di intesa che Fondazione Appennino ha firmato con i Consigli Regionali Unipol del Gruppo Unipol, con cui si condivide la finalità di strutturare una collaborazione tra i sottoscrittori al fine di sostenere i centri minori e le Aree Interne del nostro Paese nei loro processi di sviluppo territoriale attraverso a) l’elaborazione di buone pratiche nella soluzione di tematiche di interesse comune ai territori; b) la realizzazione di progetti pilota locali; c) la definizione di percorsi di formazione allo sviluppo territoriale sostenibile, con particolare attenzione alle giovani generazioni, al mondo associativo e delle imprese, nonché agli enti pubblici; d) la conoscenza e la valorizzazione delle buone pratiche di sviluppo sostenibile attuate dagli attori locali.

Un progetto nazionale che nasce dagli approfondimenti portati avanti dai promotori, che hanno evidenziato come, a fonte di politiche pubbliche importanti per il rilancio delle Aree Interne (SNAI, Piano per il Sud), esiste un problema di sistema che rende le stesse, in concreto, di difficile applicazione. In particolare: a) le amministrazioni comunali coinvolte sono estremamente fragili: si tratta di comuni dotati di strutture amministrative ridotte, gestite da personale insufficiente e di età avanzata; b) i territori sono scarsamente abitati e i pochi residenti mostrano grande diffidenza verso le nuove iniziative; c) non c’è sufficiente iniziativa economica privata, sia in termini di investimenti che di propensione imprenditoriale;

Il Progetto CREAREE è governato da una cabina di regia costituita dal Soggetto Promotore e da rappresentanti degli Stakeholder coinvolti dallo stesso in relazione alle fasi di progetto; cabina di regia nella quale è entrata a far parte Fondazione Appennino con il suo direttore Piero Lacorazza.

“Come sottoscrittori del protocollo e componenti della cabina di regia – afferma Piero Lacorazza – ci impegneremo non solo a promuovere il Progetto CREAREE, supportando i singoli progetti pilota locali che riteniamo meritevoli e le azioni trasversali, con la presenza nei gruppi di lavoro e attraverso la costruzione di partnership specifiche. Come Fondazione Appennino vorremo fare anche di più, diventando un esempio concreto di impegno e sperimentazione di nuovi modelli e soluzioni di sviluppo sostenibile nelle aree interne. La nostra attività quotidiana è motivata proprio dalle finalità alla base di questa nuova avventura di collaborazione con Unipol e dunque ci sentiamo direttamente coinvolti come facilitatori ma anche con in nostri progetti sul campo”.

PROTOCOLLO CREAREE Firmato

https://www.cru-unipol.it/crearee/

https://www.cru-unipol.it/crearee/aggiornamento-sui-progetti-crearee/

 


“Le vie dell’Appennino. Civiltà e geografie”, un e-book sintesi di una sfida in corso

Nuova pubblicazione di Fondazione Appennino e Donzelli con Raffaele Nigro e Giuseppe Lupo, con il contributo di Vinicio Capossela.


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Le vie dell’Appennino. Civiltà e geografie” è la nuova iniziativa editoriale di Fondazione Appennino che, in collaborazione con Donzelli Editore, racchiude in un nuovo e-book una buona parte degli scritti di Raffaele Nigro e Giuseppe Lupo pubblicati nelle due saggine: “Civiltà Appennino. L’Italia in verticale tra identità e rappresentazioni” e “Le Vie dell’Acqua. L’Appennino raccontato attraverso i fiumi”. Un percorso che sin dal primo momento ha visto Fondazione Appennino seguire una visione identitaria ben chiara: quella di invertire lo sguardo e vedere la spina dorsale dell’Italia con due nuovi punti di osservazione: da un lato quella di collocare l’Appennino e le sue montagne come una linea di demarcazione est/ovest del mondo, definita da Giuseppe Lupo come “Medio Occidente” e, dall’altro seguire lo sguardo di Raffaele Nigro che guarda da Sud l’Europa – e viceversa - , cogliendo aspetti di identità che consentono all’Appennino di attestarsi come linea di unione tra Mediterraneo e vecchio continente.

Un percorso dunque a cui stanno partecipando autori affermati e autorevoli in Italia: è il caso di Donatella Di Pietrantonio, Laura Bosio, Laura Pariani, Guido Conti e Carlo Grande, autori con Nigro e Lupo della saggina “Le Vie dell’Acqua”, a cui si aggiungono le tante autorevoli firme che compongono il quadro degli autori sulla rivista online www.civiltaappennino.it che Fondazione Appennino edita da oltre un anno e che fa da contenitore editoriale e da sviluppo digitale dei temi cari a questa visione; la rivista ha recentemente ottenuto anche l’assegnazione del codice ISSN a seguito della valutazione dei requisiti ad opera del CNR assegnatario.

Su CiviltàAppennino.it uno spazio identitario è affidato anche alla sezioni “manifesti” che racchiude alcuni dei pilastri della visione del “riabitare le aree interne”, con il contributo di associazioni, organizzazioni, università e personalità che si adoperano per questa idea.

Tra questi Vinicio Capossela, che ha contribuito, in maniera inedita, all’e-book “Le vie dell’Appennino” unendosi a Nigro e Lupo con una riflessione che parte proprio dal “Manifesto per le Aree interne” prodotto nell’edizione 2021 del suo SponzFest. Capossela rientra dunque tra gli autori di Fondazione Appennino.

Questo e-book è dunque la giusta sintesi del lavoro svolto finora, confermata anche in questa pubblicazione dalla presentazione di Gianni e Piero Lacorazza - quest’ultimo direttore della Fondazione Appennino e direttore della rivista CiviltàAppennino.it. Un punto di approdo legato alla “diversità tecnologica” ed alla multimedialità che Fondazione Appennino intende seguire, nella scia di quella Civiltà delle Macchine di sinisgalliana concezione a cui il lavoro della Fondazione di Montemurro (luogo natale del poeta-ingegnere figlio di Vito Sinisgalli e Carmela Lacorazza) si ispira sin dai suoi primi passi.

Un e-book che in questa fase non prevede un formato cartaceo anche per lanciare la nuova sfida di Fondazione Appennino con la sua piattaforma online di e-commerce, che oggi si presenta come un bookshop e che sarà luogo di valorizzazione e lancio di quei prodotti di Appennino tesi a rafforzare l’identità Umana, Storica, Sociale, Territoriale e Tecnologica che dovrà tracciare il futuro Sostenibile delle aree interne attraverso principalmente Tradizioni e Cultura.


Un modello per i fondi Europei. Seconda buona pratica per Fondazione Appennino.

BASILICATA BEST PRACTICE IN EUROPA. Il progetto "SPAM" primo classificato

Dopo il riconoscimento di buona pratica per il progetto GOAL 2030 che l'ASviS (Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile) ha pubblicato nel rapporto 2020 "Territori e obiettivi di sviluppo sostenibile" arriva un seconda bella notizia.
E questa volta sembra anche essere di buon auspicio, confermando competenze e capacità di gestione, alla vigilia di imponenti risorse che verrenno messe a disposizione dall'Europa. Fondazione Appennino non solo si é dimostrata pronta ai blocchi di partenza ma ha già iniziata a correre.
Veniamo all'articolo dell'inserto "SUD" de Il Sole 24 Ore che titola: "Dalla bioeconomia alla cultura modello Basilicata per fondi UE".
Il dott. Antonio Bernardo, dirigente dell'Autorità di Gestione del Fesr descrive le ragioni che hanno spinto la Regione Basilicata a stimolare la qualità e capacità progettuale, "un modello - dice Ivano Maguzzu, project manager per le azioni di cooperazione Interact - per altre realtà territoriali che possono trovare nella cooperazione uno sbocco per nuove opportunità di crescita".
Si tratta del progetto SPAM (Suoni di Pietra Appennino Mediterraneo) che, proposto dal Comune di Grumento Nova, é riustalto primo nella graduatoria dell'avviso pubblico per la selezioni di progetti di cooperazione interregionale e transazionale (PO FESR Basilicata 2014-2020).
Fondazione Appennino si è aggiudicata la manifestazione d'interesse per la cooprogettazione e la gestione del progetto. Ciò é stato reso possibile anche grazie alla collaborazione con Sofia Cocci Consulting srl di Vittoria Purtusiello e la consulenza artistica di Giovanna D'Amato.

vai all'articolo sul PROGETTO SPAM

GRUMENTO NOVA GUIDA LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PER PROMUOVERE LE AREE INTERNE


Territori sostenibili. Una convenzione tra Fondazione Appennino e Società Italiana Urbanisti per attività formative, scientifiche e divulgative

CONVENZIONE tra SOCIETÀ ITALIANA DEGLI URBANISTIFONDAZIONE APPENNINO per attività formative, scientifiche, divulgative

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Sottoscritto tra Fondazione Appennino e Società Italiana degli Urbanisti un protocollo triennale di intesa finalizzato a condividere e collaborare per attività formative, scientifiche, divulgative di comune interesse.
L’accordo di collaborazione, firmato nel mese di novembre 2021 tra i presidenti Erminia Di Sanzo e Maurizio Tira, incontra il reciproco interesse alla valorizzazione dei territori con particolare riferimento alle aree interne, avvalendosi delle esperienze e degli strumenti di cui i due partner dispongono. Gruppi di lavoro e ricerca, pubblicazioni, occasioni di dibattito ed eventi come seminari e workshop, progettazione comune, comunicazione attraverso i canali ed il know how a disposizione, sono le risorse e le attività su cui si fonda l’accordo e la futura collaborazione che si propone di di intraprendere la configurazione e l’attuazione di un programma scientifico, formativo, divulgativo e di terza missione sul tema della riattivazione delle aree appenniniche di montagna e di collina alta: “Civiltà Appennino: i luoghi e gli spazi dalla storia al futuro”.

In particolare i due partner si propongono di collaborare nello svolgimento delle attività anche tramite lo sviluppo congiunto di specifici progetti di ricerca e cooperazione territoriale, inclusa la fornitura di consulenze scientifiche nelle materie oggetto di collaborazione, nonché nel campo delle metodologie operative relative alle attività ricadenti nelle suddette materie. Inoltre collaboreranno nello svolgimento delle attività istituzionali di formazione dell’Università e/o progettare e gestire nuove attività formative ed educative (corsi di formazione, scuole estive, tirocini, stage, ecc.)

Sarà creata inoltre una “sezione” su Civiltaappennino.it per pubblicazioni scientifiche e di altri prodotti della ricerca e dell’attività della SIU.

Tra le attività possibili rientrano anche organizzare convegni di studi di livello nazionale e internazionale, con la pubblicazione degli atti e la divulgazione dei risultati scientifici; elaborare e realizzare, anche attraverso il ricorso alle nuove tecnologie di informazione, progetti comunicativi e performativi, nonché altri eventi culturali a livello nazionale ed internazionale (mostre, workshop/laboratori, conferenze, ecc.).


AVVIATO UN PCTO IN COLLABORAZIONE TRA LICEO CLASSICO DI VIGGIANO E FONDAZIONE APPENNINO

Un progetto PCTO sulla valorizzazione della Valle dell'Agri ai fini turistici.

Una nuova collaborazione tra Fondazione Appennino e scuola, nell’ambito di una delle principali linee strategiche che individua nella formazione uno degli impegni prioritari per la divulgazione della valorizzazione del territorio e delle sue potenzialità.

E’ il caso del corso che Fondazione Appennino e Istituto Statale di Istruzione Superiore “G.Peano” di Marsico Nuovo hanno avviato nella sede del Liceo Classico di Viggiano, nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento.
Il percorso in atto, iniziato il 2 dicembre, è finalizzato proprio alla “valorizzazione ai fini turistici il territorio dell’Alta Val d’Agri” e si propone come output la realizzazione da parte degli studenti di materiale multimediale successivo alle attività di formazione (presentazioni, video, blog ecc) attingendo dai contenuti oggetto del corso e dalla disponibilità di materiale fornito da Fondazione Appennino e dalla ricerca online.

Tale realizzazione da parte degli studenti avverrà al di fuori della didattica in aula e sarà alla fine visionata dai docenti per eventuali suggerimenti. La conclusone del percorso avverrà in un evento di presentazione finale.

Obiettivo del percorso – che durerà per il mese di dicembre 2021 – è dunque fornire ai ragazzi un orientamento sulle opportunità che il territorio inteso come prodotto turistico può offrire, in particolare attraverso politiche ed azioni di marketing digitale. “L’idea di Fondazione Appennino – sintetizza il direttore Piero Lacorazza - è quella di far immaginare a giovani studenti anche un proprio futuro nei luoghi da cui provengono e non abbandonare immediatamente l’ipotesi della “restanza”. Conoscere le potenzialità del proprio territorio ed associare ad esse le opportunità che oggi vengono dalle nuove tecnologie, è una visione alla quale crediamo e che proviamo a diffondere. Le scuole sono il principale luogo in cui portare questo nostro messaggio”

Il corso – con il coordinamento di Piero Lacorazza e della docente Itala Portantieri e la gestione didattica della docente Annalisa Romeo, esperta in particolare di marketing digitale – vede come attività la definizione condivisa con gli studenti di linguaggi di storytelling attraverso interessi, propensioni, attitudini e media digitale. Studio dei dati per targeting. La narrazione della Basilicata attraverso il visual. Video promozionali, immagini, esempi e piattaforme. Il posizionamento strategico della Basilicata e la Val d’Agri nel panorama turistico contemporaneo.


“Ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno”. Fondazione Appennino nella partnership nazionale con capofila il CNR

Sant’Arcangelo, nel cuore della Basilicata, al centro di una partnership nazionale con capofila il CNR, di cui Fondazione Appennino è stata promotrice. 

Una compagine di venti partner tra enti pubblici e privati, di cui è capofila il CNR nazionale, ha risposto all’avviso pubblico dell’AGENZIA PER LA COESIONE TERRITORIALE “ECOSISTEMI DELL’INNOVAZIONE NEL MEZZOGIORNO”, con un progetto ubicato a Sant'Arcangelo (PZ).
Fondazione Appennino è tra i partner ed proprio un ruolo attivo lo ha svolto nel costruire lapartnership che ha redatto e presentato la proposta progettuale,

Il progetto individua un’infrastruttura sita nel comune di Sant’Arcangelo, che diventerebbe il luogo in cui ospitare un centro servizi per la valorizzazione della ricerca (condotta sulle tematiche delle aree interne) e la gestione di un incubatore di imprese. Nella sua configurazione finale, l’edificio hub e la rete di foresterie individuate nell’area saranno adeguati ad ospitare le attività di ricerca, sperimentazione, formazione e knowledge transfer, nonché attività di incubatore d’impresa.

A sposare l’idea progettuale e guidarla è stato dunque il CNR Nazionale con le sue Unità Operative: Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali (CNR-IRPPS); Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo (CNR-IRISS); Istituto di Studi Sul Mediterraneo (CNR-ISMed); Unità Valorizzazione della Ricerca (CNR-UVR), oltre all’ufficio di trasferimento tecnologico.

Il territorio coinvolto, oltre a Sant’Arcangelo, conta altri 5 comuni della Val D’Agri: Marsico Nuovo, Tramutola, Roccanova, Grumento Nova e Montemurro.

A completare il partenariato, c’è l'Università degli studi del Molise, la Fondazione Appennino Ets, ASP Potenza, l’Istituto Scolastico Regionale, il GAL Lucania Interiore, la società Italiana Telemedicina, la Rete Turismo Italia Jonica, Nova Consorzio Nazionale per l’Innovazione, la Fondazione Città della Pace, Sofia Cocci consulting srls, Agricolus srl, Foodchain spa, Quadrans Foundation.

 

Maggiori info nell'articolo “Ecosistemi dell’innovazione”. Nuove grandi sfide per le aree interne del Mezzogiorno, pubblicato su www.civiltaappennino.it

 


Fonte Foto: https://www.facebook.com/photo?fbid=409122484036898&set=a.132595351689614

Una storia nella sede, una sede nella storia

Montemurro1857 - Alphonse Bernoud;, Public domain, via Wikimedia Commons

“Una storia nella sede, una sede nella storia”. È il titolo della sezione del sito di Fondazione Appennino dedicata al Palazzo Lacorazza che comprende un complesso all’interno del quale è ubicata appunto la sede della Fondazione.

Per la verità, più che di “storia” sarebbe da dover parlare di “storie”, di vari eventi e personaggi che hanno segnato quel luogo che, insieme, ne compongono la storia locale e che attraversano, in qualche maniera, la grande storia.

Oggi quel complesso è un cantiere, sono in piena attività i lavori di trasformazione che segneranno una nuova tappa di questa storia, che nel tempo verrà raccontata e in parte anche vissuta. Perché la sfida della Fondazione Appennino è proprio quella di far rivivere i luoghi nelle aree interne e “dare un futuro al passato”.

In questi giorni, il cantiere è in un luogo simbolo del progetto, è in quella che una volta era la “farmacia Netti” ed oggi è invece la sede ufficiale della Fondazione, in vico Cieco Piazza 2, un accesso dal vicolo laterale al palazzo, sito su Corso Leonardo Sinisgalli. La farmacia, nel XIX secolo, era di proprietà del barone Netti, proprietario anche della casa sulle cui rovine è sorto poi il palazzo Lacorazza intorno la 1920/26.

Giacinto Albini - Luke18389, Public domain, via Wikimedia Commons

Ed in quella casa si trovava Giacinto Albini il 16 dicembre 1857, nel giorno più funesto della storia di Montemurro, data di uno dei terremoti più forti e distruttivi della storia d’Italia. Albini in quegli anni era nel pieno della sua attività di patriota rivoluzionario, per la causa dell’Unità d’Italia; impegnato ad organizzare l’insurrezione antiborbonica che di lì a qualche anno (1960) portò alla spedizione di Garibaldi ed all’insurrezione lucana che Giacinto Albini guidò.

La famiglia Netti e la famiglia Albini erano legate da profonda amicizia, il padre Gaetano, medico chirurgo (cerusico), frequentava abitualmente la casa e la farmacia. Giacinto, trentaseienne (nato esattamente 200 anni fa, il 24 marzo 1821) quella notte rimase travolto dalle macerie e pare riuscì a sopravvivere salvato da un tunnel nel sotterraneo, dove c’erano le cantine. Montemurro contava circa 7500 abitanti e quella notte ne morì la metà.

I locali della farmacia saranno dunque sede della Fondazione; un luogo che diventa simbolo anche per l’idea di un investimento di “ricostruzione” dentro un piccolissimo borgo dell’Appennino per un progetto che punta a ridare valore alla cultura, alla storia, all’autenticità ed alla sostenibilità, ma soprattutto un esempio di come al tanto partecipato dibattito sulla rivalorizzazione dei borghi ci sono davvero realtà che al dibattito affiancano il coraggio dei progetti.

 


 


Fondazione Appennino sede per tirocini dell'Università di Teramo

Dal primo ottobre Rita Di Giacomo è entrata a far parte della famiglia della Fondazione Appennino.

Svolgerà un tirocinio di 120 ore grazie alla convenzione che abbiamo sottoscritto con l’Università di Teramo per il Master in diritto dell’energia e dell’ambiente. Al centro di questa collaborazione, oggetto del tirocinio, ci sarà un lavoro di ricerca e di approfondimenti sullo sviluppo sostenibile a partire dalle aree interne. Siamo contenti che Rita abbia scelto Fondazione Appennino e speriamo possa trovare stimoli e spunti per utili al suo percorso.  .