FONDAZIONE APPENNINO aderisce a RIABITARE L'ITALIA
Forte del rapporto con Carmine Donzelli della collaborazione con la sua casa editrice per la serie di saggine Civiltà Appennino, la Fondazione Appennino ha deciso di essere parte dell'Associazione Riabitare l'Italia
"Su invito di Carmine Donzelli - ha commentato il direttore della Fondazione, Piero Lacorazza - abbiamo aderito con la consapevolezza della necessita di mettere in rete esperienze e competenze, innovazione e progettualità. Insieme possiamo fare tante belle cose, tante cose importanti per riabitare l'Italia. Fondazione Appennino nasce anche con questo obiettivo, con una sfida cha ci ha visto scegliere come simbolo uno dei borghi più piccoli ed interni dell'Appennino meridionale".
La Fondazione rientra tra gruppi di ricerca di interesse per riabitare l'Italia.
Premio letterario Parco Majella a Civiltà Appennino
Maria Vittoria Morano | TRG Rai Basilicata | 28 settembre 2020
A Civiltà Appennino il Premio nazionale letterario Parco Majella
Assegnato il premio speciale della Giuria
“E’ un libro che consente una lettura fluente e ricca di spunti interessanti. Gli autori, attraverso gli elementi naturali, culturali e antropologici di quella che è la cerniera naturale del paese, Leggere di più
Premio Parco Majella. CIVILTA' APPENNINO tra i libri finalisti
PREMIO Nazionale di Letteratura naturalistica PARCO MAJELLA - 23esima edizione
Civiltà Appennino tra i finalisti. Sabato 26 settembre 2020 la proclamazione dei vincitori e cerimonia di premiazione
Fondazione Appennino. Il valore simbolico di una sede
Una sede nella storia, una storia nella sede.
La sede della Fondazione Appennino ETS è a Montemurro, in questo palazzo che lega la storia di Montemurro a quella dell'Appennino anche nella sventura che le nostre montagne hanno sempre vissuto, funestate da terremoti come quello storico e importante del 1857. Fu proprio in quel luogo, ci narra la storia di paese, in cui trovò riparo per giorni, sotto le macerie del terremoto, Giacinto Albini, il "Mazzini lucano" che poi guidò la "liberazione" della Basilicata e che fu uno dei principali protagonisti meridionali dell'Unità d'Italia.
Sulle macerie di Palazzo Netti, circa 100 anni fa, fu edificata la casa della famiglia Lacorazza, un palazzo che mescola emigrazione, riscatto, rientro.
Una storia raccontata dal direttore della Fondazione, Piero Lacorazza, lo scorso 23 agosto, in occasione dell’apertura dell’edizione 2020 della Scuola del Graffito Polistrato, un'esperienza d’arte contemporanea unica, ideata da Giuseppe Antonello Leone.
“Una storia che ha inizio ai primi del Novecento per volontà del fratello di mio nonno paterno Giovanni, - racconta Piero Lacorazza – lo Zio Giacinto, partito per la Colombia per raggiungere altri fratelli maggiori e poi ritornato a Montemurro. La mamma di Leonardo Sinisgalli era una Lacorazza, Carmela, anche lei sorella di mio nonno Giovanni, da cui nacque mio padre, Vincenzo, cugino diretto del poeta ingegnere”.
Questa è la sorgente del progetto Fondazione Appennino ETS, che nasce con l’idea di tenere insieme storia e impresa, passato ed opportunità per il futuro.
“Ci è sembrato giusto presentare il progetto in questo contesto – continua Lacorazza - perché l'artista Giuseppe Antonello Leone era il marito della pittrice scrittrice Maria Padula, "mamma di latte" di mio padre Vincenzo. La Fondazione Appennino ETS è tutto questo: radici, valori, coraggio, fiducia, innovazione. Ma il progetto Fondazione é anche comunità, perché la partecipazione è fondamentale nella sfida di un piccolo comune anche come simbolo delle aree interne, il cui riscatto è affidato a visioni progettualità che, si spera, possano essere da esempio e spingere tanti altri, soprattutto giovani, a provarci”
Il Sud trasversale di Civiltà Appennino
Un virtuale viaggio nel Sud, una felice condizione di attraversamento ideale partendo dalla Puglia per giungere in Campania passando per la Basilicata. È questo il cammino del libro CiviltàAppennino in questo agosto di presentazioni che ha dovuto fare i conti con le norme di sicurezza e la riduzione degli eventi di questo genere. Ma “L’Italia in verticale tra identità e rappresentazioni”, sottotitolo che attesta il posizionamento del volume, è argomento che suscita un interesse diffuso per il lavoro scritto a quattro mani da Raffaele Nigro e Giuseppe Lupo per Donzelli Editore e per conto di Fondazione Appennino che ha ideato questo ciclo di pubblicazioni.
“Tre presentazioni simboliche – afferma il direttore dei Fondazione Appennino, Piero Lacorazza – che segnano idealmente una linea perpendicolare a quella verticale rappresentata dalla catena appenninica. E noi cogliamo questa suggestione proprio per rafforzare la scelta di un messaggio che non vuole più un Paese solo diviso orizzontalmente tra Nord, Centro e Sud, ma che si lascia attraversare da tradizioni comuni, da storie di popoli e da voglia di riscatto delle aree interne e marginali. La ricerca di senso sta nell’aver segnato una sorta di crocevia che ha il suo punto di incontro proprio nell’Italia meridionale; perché da un lato la catena montuosa è la spina dorsale che rappresenta la linea del Medio Occidente e la linea orizzontale è quella proprio che unisce il Sud (e i sud) che si posiziona sul Mediterraneo e da questo punto di osservazione volge lo sguardo all’Europa”.
Gli appuntamenti:
11 agosto 2020 – BOVINO (FG)
13 agosto 2020 – MARATEA (PZ)
21 agosto 2020 – SANT’ANDREA DI CONZA (AV)
CIVILTA' APPENNINO. L'ITALIA IN VERTICALE TRA IDENTITA' E RAPPRESENTAZIONI
Oscar Buonamano | BONCULTURE | 11 agosto 2020
Torna da settembre il Festival dello Sviluppo Sostenibile
Dal 22 settembre all’8 ottobre si rinnova l’appuntamento annuale con il Festival dello Sviluppo Sostenibile, la più grande iniziativa italiana di sensibilizzazione della società civile sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale. Il Festival propone centinaia di iniziative, anche online e in formato ibrido, per favorire il confronto, condividere le migliori iniziative e stimolare richieste che «dal basso» impegnino la leadership
del Paese al rispetto degli impegni presi in sede Onu con l’Agenda 2030.
Tutti sono invitati a promuovere il Festival presso i propri contatti e attraverso i propri canali. Fondazione Appennino, partner di ASviS, sostiene e diffonde l'appello alla partecipazione, oltre a proporre propri eventi.
Torna la più grande iniziativa italiana per sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale.
Partecipa al #FestivalSviluppoSostenibile in tutta Italia dal 22 settembre all’8 ottobre, proponi la tua iniziativa:
PROPONI IL TUO EVENTO AL FESTIVAL 2020
Link utili:
Sito del Festival: www.festivalsvilupposostenibile.it
NOTTE DELLA TARANTA E FONDAZIONE APPENNINO. Un protocollo per collaborare
Sarà una Notte della Taranta diversa da come si pensava fino a pochi giorni fa e la notizia di annullare gli eventi salentini e tenere il concertone a porte chiuse è una scelta che prova a tutelare ogni necessità, a cominciare dalla salute. Il Covid ha già portato disastri all’economia del mondo dello spettacolo forse più di qualunque altro settore, ma la Fondazione di Melpignano e i comuni salentini interessati hanno dovuto, come tante altre realtà, scegliere di stare dalla parte della sicurezza.
“Una notizia che ci tocca da vicino anche come Fondazione Appennino – racconta il direttore Piero Lacorazza – avendo siglato un protocollo di intesa con la Fondazione Notte della Taranta; eravamo infatti pronti a far partire la collaborazione e i progetti comuni quando la pandemia ha fermato tutto. Anche noi avevamo immaginato un festival della Notte della Taranta diverso, con un pizzico di Appennino nel Salento ma ancora di più stavamo immaginando un "pizzico" di Salento in Appennino!".
I punti di interesse comune tra le due realtà sono molteplici e condivisi al punto che, ad ottobre 2019, la Fondazione Notte della Taranta e la Fondazione Appennino hanno appunto siglato un protocollo d’intesa per la collaborazione su progetti ed idee che partono dal presupposto proprio di una rivalorizzazione della cultura delle aree interne, marginali in generale, che la stessa Notte della Taranta difende e risignifica costantemente attraverso la sua attività.
“Una spinta alla collaborazione – spiega il direttore di Fondazione Appennino, Piero Lacorazza - che entrambe le Fondazioni hanno appoggiato proprio sull’idea che i propri obiettivi non si esauriscono nell’ambito geografico di riferimento ma si allargano. E come per la Notte della Taranta i confini dell’interesse non si fermano al Salento, anche per noi l’ambito di Appennino, benché ampio, si allarga fino a tutte quelle aree che in comune possono avere un riscatto dalla marginalità. Al Mezzogiorno in particolare, l’obiettivo è di essere tuti protagonisti di una nuova visione verticale dell’Italia che si affianca alla classica divisione tra Nord, Centro e Sud. Le tradizioni popolari con la cultura musicale delle aree interne, dunque, sono uno dei principali collanti sociali a cui guardiamo con interesse”.
Non è un caso, infatti, che gli impegni presi reciprocamente dalla due fondazioni sono principalmente concentrati su obiettivi di ricerca, studio, formazione e orientamento in particolare alle nuove generazioni. Progetti che per il momento il Covid ha rallentato e dunque quest’anno la collaborazione avverrà a distanza, a partire dal sostegno al concertone a porte chiuse in programma per la fine di agosto 2020.
PROTOCOLLO D'INTESA Fondazione Appennino - Notte della Taranta
IL SITO DELLA NOTTE DELLA TARANTA