Assegnato il premio speciale della Giuria 

“E’ un libro che consente una lettura fluente e ricca di spunti interessanti. Gli autori, attraverso gli elementi naturali, culturali e antropologici di quella che è la cerniera naturale del paese, mostrano la ricchezza e la complessità dell’Appennino, tenendo sempre desta l’attenzione del lettore. Illuminando i tratti fondativi della civiltà appenninica, evidenziati con pregnanti riferimenti alla letteratura, alla storia, all’antropologia, all’arte, gli autori lanciano una sfida rivolta al futuro che si prefigge non soltanto l’obiettivo di rendere riconoscibili tali caratteri identitari ma anche quello di prefigurare un progetto politico, economico e imprenditoriale in grado di riqualificare l’Italia collinare e montana che da area geografica ormai marginale, deve tornare ad essere un punto di forza nazionale”.
Con questa motivazione, letta nel corso della cerimonia di premiazione tenutasi ad Abbateggio (Pescara) nella giornata del 26 settembre 2020, la Fondazione Appennino ha ritritato con il suo direttore Piero Lacorazza, il riconoscimento speciale della giuria del Premio letterario nazionale “Parco Majella”, assegnato per la saggistica edita al volume Civiltà Appennino, di Raffaele Nigro e Giuseppe Lupo, pubblicato a gennaio 2020 nella collana delle Saggine di Donzelli Editore.

Una giuria autorevole di un premio prestigioso, ormai giunto alla sua 23esima edizione, che premia la letteratura naturalistico-ambientale e che quest’anno ha voluto porre attenzione ad un volume-manifesto di una sfida che va oltre la pubblicazione di un libro ma che con gli autori Nigro e Lupo, ha inaugurato un progetto di cui la saggina con Donzelli è solo il primo passo. Un accordo, infatti, con la casa editrice prevede l’uscita di nuove pubblicazioni (la prossima è in preparazione in queste settimane) a cui si affianca la realizzazione di un magazine online con lo stesso titolo, appunto civiltaappennino.it.

“Il riconoscimento è per noi molto importante – ha affermato Piero Lacorazza dopo il ritiro del premio – perché ha un doppio valore: da un lato conferma la qualità del prodotto letterario affidato a due dei principali nomi della letteratura meridionale e italiana, Raffaele Nigro e Giuseppe Lupo, e, dall’altro, conferma che la sfida “geografica nazionale” messa in campo dalla Fondazione Appennino suscita interesse e unisce in un certo senso le attenzioni e le identità di tutta la dorsale appenninica. Il Parco della Majella rappresenta un simbolo straordinario dell’Appennino italiano e ricevere un premio prestigioso in questo luogo per noi rappresenta nuova linfa a spingerci in avanti”.